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Fi, Tajani tenta l'ultima carta per non rompere con Toti

L'eurodeputato pontiere col coordinatore ribelle

Fi, Tajani tenta l'ultima carta per non rompere con Toti

Nessun addio a Forza Italia, ma se domani al tavolo delle regole il suo piano non passerà, Giovanni Toti ufficializzerà le dimissioni da coordinatore del partito. Dopo le indiscrezioni delle ultime 24 ore, le sue intenzioni ora sono ufficiali. «Se non si cambia assolutamente nulla direi che è inutile il mio mandato, era un mandato per cambiare. Me ne faccio una ragione», dice arrivando a Palazzo Chigi per il vertice sul Ponte Morandi di Genova, a chi gli chiede se è pronto a rimettere il mandato da coordinatore nazionale.

Toti avanza una serie di richieste per lui irrinunciabili: primarie aperte a tutti; piene deleghe ai coordinatori e alla direzione eletta con primarie; azzeramento dei coordinatori regionali e dell'ufficio di presidenza all'apertura del Congresso, che dovrà tenersi perentoriamente il prossimo autunno. L'antidoto per evitare questo mini-strappo è arrivare a una proposta unitaria di riforma del partito. Alla riunione domani non sarà presente Silvio Berlusconi e toccherà ad Antonio Tajani tentare una mediazione tra le varie proposte in campo. I margini per una ricucitura non sono ampi, ma nulla è escluso.

Se ci consumasse lo strappo probabilmente il governatore ligure resterebbe da separato in casa, costruendo il suo progetto partendo dal territorio. «Se vogliono, saranno loro a cacciarci, noi non ci muoviamo da qui per fare la nostra battaglia di cambiamento», la convinzione espressa dai totiani. «Se Toti non otterrà aperture sulle primarie e il rinnovo della classe dirigente, il minimo che possa fare è dimettersi da coordinatore», dice il senatore azzurro Luigi Vitali, che aggiunge: «A quel punto, restiamo dentro Forza Italia fino a quando non si chiarirà definitivamente la situazione».

È chiaro che una scelta di questo tipo da parte dell'ex direttore di Studio Aperto potrebbe creare qualche imbarazzo anche a Mara Carfagna (che ieri ha incontrato l'ambasciatore Usa Lewis Eisenberg). La vicepresidente della Camera vuole che il partito condivida un percorso di riforma e invita tutti ad accettare la sfida del cambiamento. «Sto facendo le mie riflessioni. Giovedì parteciperò al tavolo con spirito costruttivo e porterò la voce delle moltissime persone che ho sentito e che non vedono l'ora che il partito si rimetta in moto. Spero che questo spirito sia condiviso, per i miei gusti è già passato fin troppo tempo, non mi presterò a operazioni gattopardesche». La proposta della parlamentare campana è pronta. L'obiettivo, come racconta l'AdnKronos, è costruire attraverso un «percorso costituente e congressuale» una Forza Italia 4.0, alternativa al Pd e al fronte sovranista. Un «movimento aperto», soprattutto alla società civile, al passo coi tempi, radicato sì sul territorio, ma attivo sui social; una «forza tranquilla, di mitterandiana memoria, espressione dell'elettorato moderato, e «radicale», a difesa della «centralità della persona» e dei suoi diritti.

Una impostazione che prevede un radicamento al centro e una chiara distinzione di Forza Italia rispetto ai competitor di Lega e di Fratelli d'Italia.

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