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Fico, il traghettatore del M5s che odiava i dem "delinquenti"

Tempo fa Fico tuonava contro il Pd: "È il pericolo numero uno del paese, mai un'alleanza con loro". Ora la musica è cambiata

Fico, il traghettatore del M5s che odiava i dem "delinquenti"

Per il Movimento 5 Stelle ci sono paletti e paletti. Perché se è vero che il nemico numero uno, il veto immarcescibile, è Silvio Berlusconi, è altrettanto indubbio che il Partito Democratico non è che sia stato considerato proprio un partito di santi. Eppure, come una nemesi di tutto rispetto, il traghettatore Roberto Fico ha accolto nel salotto della Camera i rappresentanti di quel partito che proprio lui stesso definiva "il pericolo numero uno del Paese". La veste istituzionale e lo scranno di Montecitorio impongono sicuramente un cambio di stile e di linguaggio, ma un grillino è per sempre. Un anno fa Fico sentenziava: "Escludo l'alleanza con il Pd e la Lega. Non ci alleiamo con nessuno, sono sicuro al 100%. È più facile che vinca il campionato il Napoli piuttosto che il Movimento si allei con la Lega?".

Il grillino dagli scranni del Parlamento non ha mai risparmiato critiche feroci al Pd: "Sono dei delinquenti", "Un partito eticamente e moralmente disorientato", "Il Pd è devastato dalle indagini, devastato dalle condanne, hanno i condannati nelle liste, come De Luca in Campania e vengono a farci lezioni di democrazia"; "Dove c'e' Pd, c'è marcio". E ancora: nell'aprile 2016 tuonava: "Il Pd è un partito distrutto e permeabile a qualsiasi infiltrazione: lobby, gruppi di affaristi, criminalità organizzata". Insomma, è la solita solfa: nascere incendiari per poi trasformarsi in pompieri. E scordarsi il passato. Un po' come ha fatto Luigi Di Maio che sul Pd e su Renzi ha dato spettacolo di giravolte.

Prima ha posto il veto contro l'ex segretario dem e poi lo ha tolto. Prima lo ha paragonato a Pinochet e poi lo ha considerato un interlocutore per fare un governo insieme. Di Maio ha sotterrato una lunga serie di critiche, insulti e invettive nei confronti del Pd col quale ora cerca di allearsi. "Il Pd ha un’idea perversa del concetto di democrazia"; "è un partito di miserabili"; "sono ladri di democrazia"; "stanno con le banche"; "hanno fatto danni al Paese". Tutto dimenticato.

Ora la musica è cambiata.

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