Politica

Finanziamento ai partiti, dai cittadini solo le briciole: 0,04

Solo lo 0,04% dei contribuenti nel 2014 ha scelto di destinare il 2 per mille ai partiti politici. Sono stati 16.518 (su un totale di circa 40 milioni)

Finanziamento ai partiti, dai cittadini solo le briciole: 0,04

Una goccia nel mare. Poco più di 16.500 su 40 milioni contribuenti hanno deciso di firmare per destinare il due per mille della propria dichiarazione dei redditi ai partiti. Praticamente quasi nulla: solo lo 0,04% dei contribuenti italiani destinano la piccola quota della loro imposta sul reddito della persona fisica al finanziamento di un partito. Il dato emerge dalla tabella diffusa oggi dal ministero dell’Economia sull’anno finanziario 2014.

L'operazione, lanciata nel 2013 dall'allora premier Enrico Letta, è stata un vero e proprio fiasco. Quando annunciò la presentazione del decreto da parte del governo, il 13 dicembre 2013, Letta era orgoglioso: in conferenza stampa disse di aver mantenuto la promessa di abolire il finanziamento pubblico ai partiti entro la fine dell’anno. A distanza di due anni, però, i dati evidenziano il pressoché totale fallimento dell'operazione.

A fronte dei 12,3 milioni devoluti dai cittadini-contribuenti, in realtà nelle casse dei partiti andranno solo 9,6 milioni, poiché la legge del 2013 che prevede la possibilità di finanziare la politica attraverso l’Irpef dei cittadini fissa tale somma come tetto massimo. A "vincere" la gara dei finanziamenti è il Pd, cui vanno 5,4 milioni. A destinare parte dell’Irpef al partito guidato da Matteo Renzi sono stati 596.290 contribuenti. Segue la Lega Nord, scelta da circa 139.000 contribuenti per un totale di 1,1 milioni di euro erogati. Al terzo posto nelle preferenze dei contribuenti (100.991 scelte) troviamo Sinistra ecologia e libertà (Sel), cui verranno erogati 881.588 euro. Poi Forza Italia con circa 530.000 euro di contributi derivanti, Fratelli d’Italia con 472.000 euro, Rifondazione Comunista-Sinistra europea con 343.000 euro. Ultimo nella classifica il Partito autonomista Trentino tirolese, cui i contribuenti hanno destinato circa 24.000 euro.

Il problema del finanziamento alla politica, dunque, resta aperto come e più di prima.

Se da un lato l'opinione pubblica è stanca e delusa dei "fiumi di denaro" finiti nelle casse dei partiti in tutti questi anni, con numerosi eccessi e abusi (vedi scandali sui rimborsi), dall'altro è lecito porsi l'interrogativo di come organizzare, in modo efficace e trasparente, le organizzazioni che, con il loro lavoro, contribuiscono alla vita politica e democratica del Paese.

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