Politica

Finanzieri arrestati e super immobiliaristi: i clienti di Conte, finto "avvocato del popolo"

"L'Espresso" spulcia l'altro curriculum, quello dei potenti tutelati dal premier

Finanzieri arrestati e super immobiliaristi: i clienti di Conte, finto "avvocato del popolo"

Il suo biglietto da visita racconta un'altra storia. Giuseppe Conte si è proposto agli italiani come l'«avvocato del popolo», ma la sua clientela è ai vertici e non alla base della piramide sociale. Di più, come documenta L'Espresso, fra quelli che si sono avvalsi delle sue capacità c'è Giuseppe Saggese, un imprenditore affondato fra mille disavventure giudiziarie, uno che i soldi del popolo, le tasse, se li metteva in tasca, sottraendoli alle casse pubbliche. L'esatto opposto, insomma, dell'autoritratto deamicisiano tratteggiato dallo stesso premier.

L'Espresso ha spulciato le pratiche seguite dal professor Conte e ha pescato un paio di nomi interessanti. Quello della famiglia Marseglia, potente dinastia di industriali pugliesi con un ricchissimo ventaglio di attività. E poi appunto quello di Saggese, il creatore di Tributi Italia, la società che per un ventennio circa ha rastrellato le imposte di molti Comuni. Un meccanismo che funzionava a meraviglia, finché non si è scoperto che qualcosa non quadrava. Saggese faceva la cresta sui tributi raccolti, provocando perdite milionarie all'erario. Lo stesso fisco che ora Conte cerca di tutelare, nel tentativo difficilissimo di far quadrare i conti e di combattere la piaga dell'evasione.

Niente di male, ci mancherebbe; solo che siamo molto lontani dall'immagine che Conte ha cercato di accreditare, almeno per il futuro. Il passato restituisce un altro copione: Saggese infatti riscuote le tasse per conto dei comuni con un servizio chiavi in mano, ma con il tempo si allarga e chiede l'aumento dell'aggio. Tre interlocutori dicono di no e aprono un contenzioso con Tributi Italia davanti a un collegio arbitrale. Sorpresa: chi c'è a rappresentare Saggese nella sua guerra spericolata alla pubblica amministrazione? Proprio Conte. Nel 2012 la situazione precipita. Saggese viene arrestato, per peculato e appropriazione indebita, e il suo impero va in pezzi. Ma già in precedenza, prima di ingaggiare Conte, era finito in manette, non una ma due volte. Anche se poi in entrambi i casi il gip aveva revocato la misura cautelare.

Fra i potenti che hanno bussato allo studio di Conte spicca poi la famiglia che fa capo a Leonardo Marseglia, pugliese come Conte, produttore di olio, in grado di trascinare il suo gruppo verso redditizi business: immobili di pregio, centri turistici, hotel, energia. E di portare a casa 50 milioni di profitti l'anno. Da ultimo, nel 2015, Marseglia acquista dal fallimento dell'Acqua Marcia il Grand Hotel Molino Stucky di Venezia. In questa vicenda, l'aiuto di un professionista di peso come Conte si rivela decisivo, per l'Espresso, per condurre la trattativa.

E l'avvocato entra poi nel cda della società che gestisce l'hotel, uno dei più esclusivi della città.

Commenti