Cronache

La fine atroce di Mariam diventa un caso internazionale

La ragazza fu aggredita a Notthingam da una babygang formata da 8 ragazze, poi morì dopo tre settimane di agonia

La fine atroce di Mariam diventa un caso internazionale

Il dramma di Mariam Moustafa si tinge di giallo. E diventa un caso internazionale lungo l'asse Nottingham-Cairo-Roma. Con le istituzioni politico-giudiziari dei tre Paesi (Gran Bretagna, Egitto e Italia) che prendono posizione per venire a capo di della tragedia che ha visto questa ragazza 18enne italo-egiziana morire a seguito di un pestaggio avvenuto nella città inglese a opera di una banda di bulle. La polizia britannica ha aperto un'inchiesta, la Procura di Roma ha avviato un'istruttoria e il governo egiziano ha chiesto agli inquirenti inglesi di «visionare l'intero fascicolo relativo al caso Mariam».

La ragazza fu aggredita a Notthingam da una baby gang formata da 8 ragazze, poi morì dopo tre settimane di agonia. Ora si sospetta che la vittima potrebbe essere stata perseguitata per mesi: una prima aggressione in agosto, poi l'ultima che le è stata fatale. La giovane era stata pestata su un autobus da un gruppo di ragazze lo scorso 20 febbraio. Trasferita in ospedale, Mariam sarebbe stata dimessa dopo qualche ora. Entrata in coma durante la mattina successiva, l'italo-egiziana è morta quattro giorni fa. La polizia di Notthingam, secondo il quotidiano inglese The Sun, ha confermato il pestaggio. Gli investigatori avrebbero individuato le persone presenti sul bus quella sera. Ma Mariam, in passato, era già stata aggredita.

«Alcune di quelle ragazze ad agosto avevano rotto la gamba di Mariam e riempito di pugni la sorella più piccola Mallak, di 15 anni. Una sera di una settimana fa, poi, hanno anche tirato delle uova contro la nostra porta di casa», ha detto la mamma della ragazza all'inviato delle Iene, il programma su Italia1 che ieri ha dedicato alla vicenda un servizio. «Mariam - ha ricordato l'ex fidanzato italiano della giovane - era una ragazza piena di vita, sorrideva sempre anche davanti alle difficoltà. Abbiamo trascorso sei anni insieme sui banchi di scuola, è assurdo che la sua vita sia finita così». Mariam è definita come una ragazza forte, dato che in passato aveva superato un un difetto congenito al cuore. «L'anno scorso - ha detto l'ex fidanzato - era tornata e ci eravamo rivisti. Era molto felice di stare lì, di coronare il suo sogno di diventare ingegnere. Nonostante le mancassero gli amici romani, era una studentessa modello».

La sua fine ha ancora molti punti oscuri.

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