Politica

La finta pacificazione nazionale che tenta di distruggere la storia

L'Anpi contro il film su Gentile. La Boldrini «cancella» Mussolini Dux La Liberazione diventa un pretesto della sinistra per fare propaganda

Roma«Sarà una festa», prevede Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Trecento «eventi» organizzati dal governo per ricordare la Liberazione, una serie di «iniziative delle scuole insieme con l'Anpi» annunciate dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, più un'intera settimana dedicata dalla Rai all'anniversario. Sarà pure una festa, però l'associazione dei partigiani ha già dovuto cancellare per motivi di ordine pubblico il tradizionale corteo in partenza dal Colosseo. Al suo posto, solo un sit-in a Porta San Paolo, per evitare che, come l'anno scorso, la Brigata ebraica e l'associazione degli ex deportati vengano alle mani con i gruppi estremisti filo-palestinesi.

Al clima di pacificazione nazionale non contribuisce il volantinaggio dell'Anpi fiorentino contro L'ospite , un film di Ugo Frosi su Giovanni Gentile, il filosofo ucciso dai Gap 71 anni fa: «Scredita la Liberazione e riabilita il fascismo». E nemmeno aiutano le ultime uscite pubbliche di Laura Boldrini. Giovedì la presidenta ha invitato i partigiani a Montecitorio, ha cantato con loro Bella Ciao e, a parte la gaffe di farli sedere all'estrema destra, sui banchi che erano di Mussolini, ha dato retta a un vecchio combattente. «Bisogna buttare giù l'obelisco del Foro Italico», la richiesta. E lei: «O almeno cancellare la scritta». Cioè, Dux. In serata la smentita del portavoce: «Non ha mai detto di abbattere i monumenti di epoca fascista». E le scritte?

Ma la Boldrini è sola. Le reazioni più dure arrivano da sinistra. «Io la lascerei così - dice Matteo Orfini presidente del Pd e commissario del partito romano -. Siamo un Paese antifascista, i principi sono nella nostra Costituzione. Non abbiamo bisogno di cancellare la nostra memoria, sarebbe un elemento di debolezza». Un altro Pd, Stefano Pedica, la definisce «un'idea senza senso: per eliminare la storia del fascismo la Boldrini allora che farà, chiederà di far radere al suolo pure tutto il quartiere dell'Eur?».

Secondo Marco Pomarici, Noi con Salvini, «la Boldrini la pensa come i terroristi dell'Isis che a Ninrud hanno abbattuto i simboli di una civiltà diversa». E per Francesco Storace, segretario della Destra. «Orfini ha dato una lezione alla presidente della Camera che, quando scoprirà che l'Inps è stato fondato nel 1933, proporrà di abolire direttamente le pensioni». «Cancellare la scritta del Foro Italico - sostiene Annagrazia Calabria, Fi - nulla aggiunge e nulla toglie alla storia italiana. La difesa della libertà è un irrinunciabile, ma nulla ha a che vedere con la rimozione della memoria». Alessandro Cattaneo si aspetta «più serietà e meno proposte insensate dalla presidente della Camera». E il vicecapogruppo di Forza Italia in Campidoglio, Dario Rossin, domanda di «fermare la furia rossa Boldrini».

Insomma, altro che pacificazione. Del resto anche la manifestazione ufficiale a Montecitorio aveva provocato divisioni. Ignazio La Russa, che non ha «nulla da eccepire sul fatto che la Camera abbia celebrato il 70° del 25 aprile», nota però «i toni sono stati assai lontani da quelli più riflessivi usati da Luciano Violante». Tra altro l'anticipo di nove giorni «ha coperto l'anniversario dell'uccisione dei fratelli Mattei». E per Carlo Giovanardi «la cerimonia è l'esempio del perché non ci sia quella corale partecipazione che si registra in altri Paesi europei».

Non si tratta, spiega, di «sostenere la scelta sbagliata della Rsi», ma del «mettere il cappello sulla Resistenza dalla parte ex comunista, ignorando il sacrificio del ricostituito esercito italiano, degli alleati e delle formazioni cattoliche, laiche, monarchiche, azioniste».

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