Politica

Finti tagli della Camera, la Boldrini respinge le critiche

L'onorevole Andrea Vecchio (Scelta Civica) ha definito "fasulli" i tagli ai dipendenti di Camera e Senato. Ma la Boldrini non ci sta: "Parole offensive con le quali si getta fango"

Laura Boldrini
Laura Boldrini

L'Ufficio di presidenza della Camera ha varato un taglio agli stipendi dei dipendenti che sa di beffa, come spiegato bene oggi su il Giornale. Perché, a conti fatti, si tratta di finti tagli, con una parte di soldi che entrano dalla porta e rientrano dalla finestra. E un risparmio effettivo di pochi spiccioli per l'Erario. Ma la presidente della Camera, Laura Boldrini, non ci sta e difende a spada tratta quando deciso da Montecitorio in materia di spending review. E prende di mira, in particolare, il deputato di Scelta Civica Andrea Vecchio, che ha parlato di "tagli fasulli e vergognosi".

"La Camera - obietta la Boldrini - è impegnata, insieme al Senato, in una delicata azione di riordino delle retribuzioni dei dipendenti. È una riforma che in tanti giudichiamo indispensabile, anche per mettere il Parlamento in maggiore sintonia con la fase difficile che il Paese sta attraversando. È una manovra che incide in modo assai profondo sugli stipendi dei dipendenti. C’è chi la pensa in altro modo e, legittimamente, può ritenere che si dovesse fare qualcosa di diverso. Ma nessuna differenza di opinione può legittimare le parole che ho letto nella dichiarazione del deputato Andrea Vecchio, appartenente al gruppo di Scelta Civica".

"Oltre a mostrarsi disinformato sulla competenza dei dipendenti - prosegue la presidente della Camera - si permette espressioni offensive con le quali, pur di ottenere facile clamore, non esita a gettare fango su chi lavora per le Istituzioni". E insiste: "Per parte mia, ma certissima di rappresentare il sentire dell’intera assemblea di Montecitorio, riaffermo la massima stima per tutte le donne e gli uomini che mettono al servizio della Camera la loro professionalità e la loro dedizione".

A onor del vero la dichiarazione di Vecchio non è andata giù neanche al suo partito, che ne ha preso le distanze. "Il gruppo di Scelta Civica per l’Italia intende precisare che il comunicato di ieri dell’on. Andrea Vecchio è stato fatto a titolo esclusivamente personale. A prescindere dai contenuti di merito relativi al taglio dei costi della Camera, sui quali ogni partito e ogni parlamentare può legittimamente esprimere le proprie opinioni, il gruppo si dissocia completamente dai toni utilizzati dal collega Vecchio nei confronti del personale". Lo scrive in una nota Andrea Mazziotti, capogruppo di Scelta Civica alla Camera. "Riteniamo, infatti, che il dibattito sui costi e sulle remunerazioni eccessive non debba mai e in nessun caso arrivare ad apostrofare in modo irrispettoso le capacità, l’impegno e la reputazione di persone delle quali abbiamo apprezzato ogni giorno la professionalità e la dedizione", conclude il capogruppo di Sc.

Ma cosa aveva detto l'onorevole Vecchio? "Il collega Stefano Dambruoso - si legge nella dichiarazione di martedì - ha fatto bene ad astenersi nella votazione di oggi sui tagli degli stipendi dei dipendenti della Camera. Si tratta infatti di tagli fasulli, di un’inaccettabile presa in giro di tutti quegli italiani che sperano ancora nell’onestà della politica e dell’indotto dei palazzi del potere. Come al solito, si sono mantenuti i privilegi e gattopardescamente si cambia tutto per non cambiare niente". E poi ancora: "È già gravissimo che l’entrata in vigore del provvedimento sia fissata al lontano 2018. Ma, soprattutto, è intollerabile che il tetto dello stipendio verrà considerato al netto dei contributi previdenziali e delle varie inspiegabili indennità di funzione e con l’introduzione di un incentivo di produttività per i dipendenti che lo abbiano superato. Il che significa che molti dipendenti Camera - aggiunge - senza alcuna preparazione specifica continueranno a superare abbondantemente il famoso tetto dei 240.000 euro annui. Vale a dire che un commesso con qualche decina d’anni di servizio, guadagnerà ancora più del presidente del Consiglio dei ministri, più di un astronauta, di un primario di chirurgia oncologica o di un ingegnere. Insomma, se possibile sarà ancora peggio di prima, perché al danno si è unita la beffa". Poi la stoccata finale, molto dura: "Una vergogna per precari, disoccupati, sottoccupati, cittadini che stentano ad arrivare alla fine del mese e che si vedono raggirati dai dipendenti della Camera e da chi ha votato questi presunti tagli ai loro stipendi. Sono centinaia i protetti dalla politica, ridicolmente vestiti in livrea come dei camerieri, grottescamente remissivi e servizievoli con i cosiddetti onorevoli, che per questa loro mansuetudine bovina percepiscono buste paga da sogno senza avere alcuna competenza che le giustifichi. Anzi, i dipendenti Camera sono assolutamente improduttivi. Tuttavia, non sapremo mai quanto sono inutili e impreparati, perchè la valutazione sulla propria professionalità per ottenere gli scatti dello stipendio, la fanno internamente.

538em;">Insomma, è evidente che alla Camera dei deputati - conclude Vecchio -, trasparenza e obiettività sono due principi cardine".

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