Strage in discoteca

Fiori sui banchi e psicologi per ricominciare

Negli istituti di Senigallia, Fano, Ancona e Fabriano striscioni e minuti di raccoglimento

Fiori sui banchi e psicologi per ricominciare

«Da un concerto si esce senza voce, non senza vita». Ieri questo striscione è apparso in tutte le scuole frequentate dalle giovani vittime della calca della discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. I ragazzi, vestiti a lutto, frequentavano istituti a Senigallia, Fano, Ancona, Fabriano. Alla ripresa delle lezioni, i loro compagni hanno voluto ricordare con mazzi di fiori bianchi e un minuto di raccoglimento Asia Nasoni, 14 anni, Emma Fabini, 14, Benedetta Vitali, 15, Mattia, 15, Daniele 16 e Eleonora Girolimini, la 39enne madre di quattro figli.

In alcune scuole sono entrati gli psicologi per cercare di aiutare i compagni dei ragazzi scomparsi in quella tragica notte. Rimarranno lì con loro per molto tempo, finchè ce ne sarà bisogno. Giornata di commozione. Particolarmente sentita quella che si è svolta all'«Itis Merloni» di Fabriano, l'Istituto tecnico frequentato da Mattia, 15enne di Frontone (Pesaro Urbino). Mattia era un appassionato di calcio, ma soprattutto un grande tifoso della Sampdoria. Il preside ha parlato con tutta la scuola, intrattenendosi di persona con i compagni di classe di Mattia, ancora sotto choc. «Gli ho detto che da oggi in poi avranno un compito, quello di apprezzare la vita, coglierla in tutte le sue sfumature e potenzialità, ma anche imparare a proteggersi, a vivere in sicurezza. Non perché i loro comportamenti siano a rischio, ma perché i comportamenti degli altri a volte li mettono improvvisamente in situazioni pericolose. Gli ho detto anche che la vita continua e deve continuare, anche per Mattia».

Benedetta Vitali, 15 anni, era una pallavolista di sicuro avvenire della Virtus Fano e frequentava il secondo anno del liceo linguistico «Nolfi». Il sindaco Massimo Seri ha incontrato il padre della ragazza. Ha parlato a lungo con una psicologa e poi ha incontrato i compagni di Benedetta. Momenti di commozione e di silenzio.

Ma è tutto il mondo scolastico fanese ad essere coinvolto: i ragazzi, pur frequentando istituti diversi, si conoscono tutti e ora c'è preoccupazione per un'altra ragazza ricoverata in ospedale. Secondo i docenti «ci vorranno molti mesi per superare lo choc e la paura di quei momenti terribili». Anche la chiesa del Porto, la parrocchia frequentata da Benedetta, ha messo a disposizione dei locali un incontro tra uno psicologo e una sessantina di giovani. Supporto psicologico che è attivo all'ospedale Santa Croce. «Dobbiamo cercare di essere più forti che mai, per restare vicini a chi ha pagato il prezzo più caro e a tutti i ragazzi più o meno direttamente coinvolti è il messaggio lanciato dalla dirigenti scolastiche Eleonora Augello, Renata Falcomer e Nadia Vandi -. Oggi tutti noi delle scuole superiori di Fano non riusciamo a fare altro che stringerci, in un grande abbraccio, attorno alle vittime e alle loro famiglie e insieme piangere.

Ci sarà un domani in cui penseremo a rialzarci».

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