Politica

Firenze, massacrata per un cellulare: preso 21enne

La vittima, 17 anni, ha rischiato di morire. Il ragazzo incastrato da telecamere e test del Dna

Marco Gemelli

Firenze Lo scorso ottobre aggredì alle spalle una ragazza di 17 anni in piena notte, rapinandola e lasciandola poi gravemente ferita sotto un mucchio di foglie in un parco a Montelupo Fiorentino. Ieri gli uomini della Squadra mobile coi colleghi del commissariato di Empoli l'hanno arrestato, grazie all'esame del Dna: il presunto aggressore della ragazzina - nel frattempo diventata maggiorenne - sarebbe un giovane di 21 anni, Alessio Martini, residente nel comune dell'hinterland fiorentino e già noto alle forze dell'ordine per questioni di droga e reati contro il patrimonio. Per lui le accuse di sono rapina e tentato omicidio.

La polizia lo ha incastrato sia attraverso l'esame delle tracce biologiche ritrovate sul corpo e sugli indumenti della vittima, sia grazie al maglione che Martini indossava la notte dell'aggressione e che era stato ripreso da una delle telecamere di sorveglianza. Gli inquirenti hanno ritrovato il capo d'abbigliamento a casa del sospettato. Il giovane è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip su richiesta della Procura fiorentina guidata da Giuseppe Creazzo. Messo alle strette, il 21enne ha anche indicato agli inquirenti dove ritrovare il cellulare della vittima, sparito la notte dell'aggressione: lo smartphone era nascosto nella vegetazione, a circa 150 metri dal parco dell'Ambrogiana, il luogo dove la mattina del 14 ottobre la 17enne fu trovata priva di coscienza. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, il ragazzo avrebbe deciso di aggredire la 17enne per rapina, con il solo obiettivo di impossessarsi del suo cellulare.

La mattina dopo la ragazza venne trovata da una donna che faceva jogging lungo il sottopasso che dà sul parco dell'Ambrogiana: presentava vistose ferite alla testa ed ecchimosi sulla schiena. Era quasi nascosta, sepolta dalle foglie, ed era rimasta praticamente svenutta tutta la notte. La 17enne aveva passato la serata in un locale ed era arrivata al parco con un gruppo di amici, che si erano poi allontanati. Poi più nulla, almeno a quanto ricordava la giovane dal letto d'ospedale dove era stata portata dai soccorritori. Dopo la rapina, intanto, l'aggressore usò il cellulare della ragazza per inviare a un amico della 17enne un messaggio inquietante: «Forse domani sarò morta, addio». Un sms inviato alle 5,40 del mattino e che gli inquirenti attribuirono sin da subito a una mano diversa da quella della legittima proprietaria del telefono. Per Montelupo l'arresto di Alessio Martini segna la fine di un incubo, e all'indomani del provvedimento di custodia cautelare i giovani della comunità montelupina si sono riversati sul suo profilo Facebook, dove lo scorso 7 febbraio il 21enne aveva scritto: «Credo che la cosa importante quando si sbaglia sia quella di rendersene conto, fare un passo indietro e scusarsi. Io questi tre passaggi li ho già compiuti, quindi ti prego perdonami».

Parole che però non sono bastate ad alleggerire la sua posizione.

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