Politica

Fisco, i lombardi i più tartassati d'Italia

Gettito medio di quasi 12mila euro pro capite. Al Sud si paga meno della metà

Pier Francesco Borgia

Roma L'ultimo studio targato Cgia di Mestre potrebbe diventare il cavallo di battaglia per i fautori del referendum che il prossimo 22 ottobre chiamerà i lombardi e i veneti a esprimersi su un ipotetico futuro da Regione a statuto speciale. Con quasi 12mila euro a testa sono infatti i lombardi i più «generosi» d'Italia con il fisco. Ovvero, a volerlo vedere come il classico «bicchiere mezzo vuoto», i più tartassati. Il primato lombardo è stato registrato appunto dall'ufficio studi della Confederazione di artigiani e piccole imprese di Mestre, che ha messo a confronto il gettito di imposte, tasse e tributi versati allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese residenti nel nostro Paese. Da questo studio (basato sugli ultimi dati disponibili, vale a dire quelli del 2015), la prima regione per gettito tributario è la Lombardia. Subito dopo si collocano gli abitanti del Trentino Alto Adige, con un gettito medio di 11.029 euro e gli emiliano-romagnoli, con 10.810 euro. Appena fuori dal podio, invece, si posizionano i laziali (con un versamento medio di 10.452 euro) e i liguri (con 10.121 euro). Le Regioni, infine, dove il fisco è meno «invasivo» sono quelle meridionali: nel 2015 in Campania il gettito pro-capite medio è stato pari a 5.703 euro, in Sicilia a 5.610 euro e in Calabria (fanalino di coda di questa classifica) a 5.436 euro. Queste ultime cifre, tra l'altro, fanno emergere un altro dato (ben sottolineato dallo studio della Cgia). Le Regioni del nord mediamente pagano quasi il doppio di quelle meridionali. A livello europeo continuiamo, poi, a essere tra i Paesi col maggior carico fiscale. Nel 2016 l'Italia si è attestata al settimo posto con una pressione fiscale del 42,9% sul Pil. Tra le principali nazioni europee soltanto la Francia registra un dato superiore al nostro (47,5%). La Germania invece si ferma al 40,3% e la Spagna al 34,4.

Le previsioni per l'anno in corso danno la pressione fiscale in leggera discesa (42,5%) grazie alla ripresa del Pil e alla contemporanea riduzione dell'aliquota Ires (imposta sui redditi di società).

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