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Il fisco manda le lettere a casa: "Spese e redditi sono incompatibili"

Boom di evasione degli scontrini, uno su due è irregolare. Il record a Napoli: in nero l'85% degli incassi

Il fisco manda le lettere a casa: "Spese e redditi sono incompatibili"

Un occhio al portafoglio e un altro alla cassetta della posta. Sono già 75mila infatti le lettere inviate dal fisco ai contribuenti considerati possibili sospetti evasori. Nel mirino degli 007 dell'Agenzia delle Entrate infatti c'è la forbice tra le voci di spesa e le entrate dichiarate nell'anno 2012. Per il momento quello ricevuto è soltanto un avviso bonario: si viene informati del fatto che le uscite risultano, sulla base di controlli incrociati e ricostruiti attraverso la banca dati, non compatibili con i redditi dichiarati. Ma la missiva mette comunque in difficoltà chi la riceve e che si trova di fronte a due possibilità. La prima è il ravvedimento per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi dell'anno scorso, ammettendo di fatto di aver sbagliato e andando incontro alle conseguenti sanzioni. La seconda via è quella di rivedere invece la dichiarazione di quest'anno, per renderla compatibile con le voci di spesa contestate dalla lettera.

La lettera di avviso si colloca nella strategia voluta dal governo per combattere l'evasione fiscale non soltanto con controlli a tappeto e con sanzioni ma anche, stando alle intenzioni, con messaggi più o meno bonari volti a favorire una spontanea inversione di tendenza laddove la non ci sia veridicità tra quanto dichiarato e quanto realmente incassato. Di fatto l'Agenzia delle Entrate non chiede nulla ma invita a regolarizzarsi in maniera fai da te.

Intanto, secondo un indagine di Adnkronos con l'arrivo dell'estate l'evasione fiscale dei pubblici esercizi registra un boom. Bar, negozi, e ristoranti con la bella stagione «dimenticano» lo scontrino fiscale: addirittura uno su due non viene emesso o non è regolare. Secondo lo studio si tratta di una prassi consolidata in tutto il Paese ma molto diversificato fra città prese in considerazione. Il fenomeno raggiunge punte vicine all'85% a Napoli mentre la città più virtuosa risulta Genova dove l'irregolarità raggiunge «solo» il 15%.

Poche ricevute fiscali anche a Roma e a Palermo, con 5 esercizi su 10 che non ne fanno mentre Milano va leggermente meglio con 6 scontrini battuti ogni 10 prestazioni.

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