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La folle Rai gialloverde: un ex comunista al Tg1

Sarà il cossuttiano Carboni (M5s), poi toccherà a Sangiuliano (Lega). Mimun saldo al Tg5

La folle Rai gialloverde: un ex comunista al Tg1

Un po' di Tg1 per uno non fa male a nessuno. L'alternanza al timone della prima testata di informazione Rai sarebbe l'escamotage grazie al quale è stato trovato l'accordo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per chiudere le nomine di Mamma Rai. Dunque il Tg1 oggi tocca ai Cinque stelle con Giuseppe Carboni, in quota M5s, di cui Dagospia ricorda un passato di sinistra «cossuttiana». Poi a ridosso delle Europee o forse subito dopo, toccherebbe invece a Gennaro Sangiuliano, Lega, che al momento si insedia alla direzione del Tg2. La staffetta gialloverde può suonare una stramberia ma alla Rai può accadere «di tutto e di più».

Nessun accordo ancora invece per le reti. In questo caso lo scoglio sarebbe rappresentato dal candidato della Lega per Rai2 ovvero l'avellinese Casimiro Lieto che proprio Elisa Isoardi ha voluto come autore a La prova del cuoco. Lieto non è certo un nome nuovo in Rai nella quale ha mosso i primi passi trent'anni fa e sarebbe molto forte la resistenza interna.

Comunque oggi alle 10,30 si riunirà il consiglio d'amministrazione della Rai per recepire i nomi trasmessi dall'amministratore delegato Fabrizio Salini ieri. I nomi proposti sono per l'appunto per il Tg1 Carboni, romano, che al momento ricopre la carica di caporedattore del Tg2 ed è in Rai dall'81 dove ha iniziato come programmista regista. Per il Tg2 Sangiuliano, napoletano, attuale vicedirettore del Tg1. Ha lavorato per l'Indipendente, Il Giornale e Libero. Al Tg3 approda Giuseppina Paterniti, vicedirettrice del Tgr, anche lei data in quota grillina nonostante il lungo passato nell'azienda pubblica e il suo impegno in prima fila nell'Usigrai. Luca Mazzà passa dal timone del Tg3 al Gr e Radio1. Alessandro Casarini direttore al Tgr.

Ancora da sciogliere invece i nodi per le nomine alle reti che in molti si aspettavano per oggi. Per tutti i nomi ipotizzati però si presentano molti ostacoli. Per Rai1 si fa il nome di Carlo Freccero. Nulla da eccepire sulla capacità e la competenza ma l'ex direttore di Rai2 ed ex componente del precedente cda è attualmente in pensione. In base alla normativa vigente per le statali o partecipate non è possibile collaborare da pensionati. Forse potrebbe farlo ma a titolo gratuito. Mentre si studia un modo per insediare Freccero resta quindi aperta la porta di Rai1 anche per Marcello Ciannamea, l'attuale direttore dei palinsesti Rai che in alternativa potrebbe incassare la direzione delle Risorse televisive. Per l'attuale direttore Angelo Teodoli, invece, ci sarebbe un posto ai Palinsesti.

Se a Rai2 approdasse Casimiro Lieto l'attuale direttore Andrea Fabiano potrebbe infilarsi nella casella della direzione marketing, che si è liberata dopo l'uscita di Cinzia Squadrone. Per Rai3 invece non è mai stata messa in dubbio la conferma di Stefano Coletta. L'unica che potrebbe scalzarlo è Federica Sciarelli che però non intenderebbe mollare la sua creatura Chi l'ha visto. Anche Antonio Di Bella è confermato alla guida di Rainews. Smentite dunque le indiscrezioni su un suo arrivo al Tg5 dove invece resta saldamente al timone il direttore «storico» Clemente Mimun.

Le scelte non piacciono al sindacato Rai. «Una soluzione incomprensibile», attaccano Usigrai e Fnsi. «Tre testate erano senza direttore si trova soluzione per due mentre Rai Sport, resta con un interim. Perché? - chiedono dall'Usigrai - Si procede al cambio di direttori nella pienezza del loro mandato.

Perché? In assenza di un piano di riforma delle news, che il contratto di servizio impone sia fatto entro marzo che senso ha? Si fanno prima i progetti e poi i nomi».

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