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"Fondi a Pozzallo? Solo di sepolture spesi 170.000 euro"

A Pozzallo, in Sicilia, sono stati spesi 170mila euro per le sole sepolture dei profughi morti

"Fondi a Pozzallo? Solo di sepolture spesi 170.000 euro"

Pozzallo cerca di scrollarsi di dosso il marchio di nuova Lampedusa, ma le rotte della nuova ondata di profughi dall'Africa la mettono al centro di questo fenomeno che pare non aver mai fine. Per chi non lo vive ogni giorno sulla propria pelle è facile liquidare questo dramma come routine. Le immagini dei profughi che tendono la mano e perfino quelle delle bare ci hanno anestetizzato, ma a rendere le dimensioni della tragedia basta un numero incredibile: il Paese ha speso 170mila euro per le sole sepolture dei profughi morti. Una cifra che dà la dimensione di quello che sta succedendo nel mare davanti alla Sicilia. Ma anche dell'inadeguatezza degli aiuti dal governo e dall'Europa, che ha elargito 500mila euro.

Gli «sbarchi» hanno perso quella dimensione di unicità, trasformandosi in una drammatica routine. Sembra che tutti si siano abituati. Anche ai morti. Eppure, chi a Pozzallo ci vive, ne parla come di una città spaccata in due. Da una parte c'è (o meglio c'era) la ricezione turistica, il corso pieno di negozi, i bar, le discoteche, le manifestazioni di piazza; dall'altra il Cie, gli sbarchi, la macchina dell'accoglienza e i cadaveri da seppellire. Due mondi paralleli che solo apparentemente non s'incontrano.

Ieri sono arrivati altri 183 immigrati. Il quinto sbarco dall'inizio dell'anno. Ma «col bel tempo saranno quasi quotidiani» sottolinea il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna.

È forte la consapevolezza di un'Europa che se ne frega facendo finta di niente. Il comune di Pozzallo non se la passa certo bene: casse in rosso e un piano di riequilibrio appena approvato. Poi, c'è la voce «funerale e sepoltura dei cadaveri» che pesa sulle spalle dell'amministrazione locale. «Per i 45 corpi arrivati lo scorso luglio - spiega Ammatura - ha pagato il comune di Pozzallo, ma il ministero aveva stanziato un fondo con cui siamo rientrati delle spese sostenute: di 500mila euro, ne abbiamo usati solo 170mila per i funerali. Finanziamento che, però, può essere utilizzato fino al 31 marzo 2015». Dopodiché, «ognuno per sé e Dio per tutti»? Così pare. «Se dovessero arrivare altri cadaveri, il Comune non avrebbe soldi per funerali e sepolture. Se non utilizzato, il fondo va restituito al ministero» spiega amareggiato il sindaco di Pozzallo. E aggiunge: «Ho chiesto al ministro Alfano soldi per rilanciare la città di Pozzallo e le strutture turistiche sul territorio...». Ma? «Pare che non si possa fare».

Insomma, il ministero dell'Interno sembra aver recepito al meglio le «direttive europee».

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