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Fontana: "Dai 5 Stelle solo insulti, forse non vogliono più governare insieme a noi"

Il ministro leghista della Famiglia risponde al pentastellato Vincenzo Spadafora, che lo acccusa di non aver fatto nulla per la famiglia

Fontana: "Dai 5 Stelle solo insulti, forse non vogliono più governare insieme a noi"

"Nell'ultimo mese sono stato più insultato dai 5 Stelle che dalle opposizioni: ci accusano di essere nemici delle donne e ci danno dei fanatici". Così, il ministro leghista per la Famiglia e la Disabilità, Lorenzo Fontana, in un'intervista al Corriere della Sera. Questo però, a suo parere, non avrà conseguenze sulla tenuta del governo, perché"noi siamo sempre positivi e propositivi, ci sono tante cose da fare e a nessuno interessano le polemiche". Ma aggiunge che "forse loro non hanno più a cuore lo stare al governo del Paese. È evidente che se qualcuno continua a provocare, significa che vuole una reazione".

Nell'intervista, Fontana replica anche al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il pentastellato Vincenzo Spadafora, che accusava il ministro di non aver fatto nulla di concreto per la famiglia: "Forse Spadafora dormiva. Di certo, per i problemi di finanziaria, non tutto quello che vogliamo fare concretamente per le famiglie siamo già riusciti a farlo e ci siamo trovati tante misure azzerate perché finanziate dal precedente governo fino al 2018. Però siamo al lavoro da soli nove mesi". E ricorda, tra i provvedimenti presi in favore delle famiglie, l'incentivo alla natalità, che prevede assegni tra i 960 e i 1920 euro, l'aumento del 50% agli incentivi per gli asili nido e il congedo di paternità fino a 6 giorni. E poi, "il finanziamento più interessante di tutti: i 100 milioni del fondo famiglia".

Sulle polemiche che hanno accompagnato il Congresso di Verona, Fontana replica che "c'è stato un processo alle intenzioni", perché posizioni smentite sono state date per vere e hanno continuato a circolare come se niente fosse. Ma "il problema è che queste cose venivano riprese da coloro che dovrebbero lavorare con te per il governo di questo Paese, con deliberata volontà di provocare".

Nonostante tutto, però, il ministro Fontana dichiara di essere ancora fiducioso di poter continuare a lavorare"per risolvere i problemi per il bene del mandato che abbiamo ricevuto".

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