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Fontana: "Se non otterrò risorse per famiglie e disabili ​farò un passo indietro"

Lorenzo Fontana, ministro lalla Famiglia e alla Disabilità, chiede risorse per poter attuare i progetti del nuovo ministero

Fontana: "Se non otterrò risorse per famiglie e disabili ​farò un passo indietro"

Servono soldi per aiutare le famiglie italiane e le persone affette da disabilità. E infatti il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, aveva chiesto, nei giorni scorsi, che gli venissero destinate risorse per poter avviare i progetti, per i quali"l'attesa è grande". In caso contrario, aveva annunciato che ne avrebbe tratto le conseguenze: "Vorrà dire che il ministero non serve".

Fontana torna sul tema anche oggi, in un'intervista al Foglio: "Se non otterrò fondi sufficienti per famiglie e disabili, farò un passo indietro. Non sono attaccato alle poltrone". È la prima volta nella storia italiana che esiste questo ministero e le risorse sono necessarie per poter mettere in atto progetti riguardanti famiglie e disabili. Se non venissero destinati soldi sufficienti, sarebbe la prova che il ministero non è utile e non ci sarebbe altro da fare che abbandonare la poltrona: queste le conclusioni di Fontana.

Le risorse servirebbero per "dossier specifici", di cui sono già state progettate le mosse, a favore dei disabili e delle famiglie:"In Italia ci sono quattro milioni di disabili che, includendo le famiglie, salgono a dieci milioni di persone". Prendersi cura di queste "categorie fragili", garantendo l'abbattimento delle barriere architettoniche, il diritto all'istruzione e allo sport, è espressione della civiltà di un Paese.

Inoltre,"gli invalidi civili percepiscono una pensione di 280 euro mensili", che verrebbe probabilmente aumentata in caso di maggior disponibilità finanziaria del minestero, dato che è"una miseria se paragonata ai soldi destinati agli alloggi alberghieri dei richiedenti asilo". Non solo. Uno degli obiettivi di Fontana è quello di "procedere al riconoscimento della lingua dei segni".

In effetti, "o le cose si fanno o è meglio lasciar perdere", come recita il motto di Lorenzo Fontana.

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