Politica

Fornero: "Monti in campagna elettorale, io dovevo tacere e sanguinare"

L'ex ministro ammette: "Mi hanno derisa anche in Patagonia". E sulla candidatura del Prof: "Ha ricevuto pressioni internazionali"

Fornero: "Monti in campagna elettorale, io dovevo tacere e sanguinare"

Tira aria da resa dei conti. Lei, la piangente Elsa Fornero, lui, il glaciale Mario Monti. A offrire il "la" all'ex ministro per sfogarsi e vuotare il sacco è il Fatto Quotidiano. Nonostante il brutto pasticcio fatto sugli esodati - un pasticcio che molti italiani tutt'ora pagano sulla propria pelle, la Fornero ancora non ammette i propri errori: "La ferita per un uso strumentale di un problema che va seguito negli anni". Non una parola per quelle persone finite sul lastrico e quegli anziani che speravano in una pensione, pur misera, su cui contare. Lavoratori che, da un giorno all'altro, sono piombati in un incubo segnato dall'imposizione di dover lavorare altri sette anni in più.

"Ho gestito il mio tempo - dice - per non andare da uno psicologo o da uno psichiatra". Eppure resta convinta di aver accettato di fare il ministro "per spirito di servizio" dal momento che "la nazione era in discredito". Per le lacrime e per la gestione del ministero ammetter, tuttavia, di essere sta derisa "anche in Patagonia". Ma adesso è determinata a togliersi qualche sasso dalle scarpe. E a impallinare Monti. Perché, sotto sotto, quel 15 novembre 2011 avrebbe preferito declinare l'invito del Professore. Niente ministero, niente figuracce. "Io sanguinavo come San Sebastiano, mi colpivano ovunque, e dovevo stare zitta - lamenta la Forner nell'intervista al Fatto Quotidiano - mentre Mario Monti faceva campagna elettorale".

Dopo questa disastrosa esperienza, la Fornero ha deciso di chiamarsi fuori dalla politica e di non candidarsi in Scelta Civica. Probabilmente Monti non glielo ha nemmeno chiesto. Anche perché, e questo la Fornero lo sa bene, un ministro tanto impopolare quanto è stata lei non può proprio candidarsi. "Ho votato quel movimento - ammette - però ritengo che Mario abbia sbagliato". Anche perché, dietro all'ex presidente del Consiglio, c'erano certe "pressioni internazionali" che lo volevano fortemente in politica a fare i propri interessi. "Forse sperava di poter recuperare l'azione iniziale di un esecutivo che poi si è perso...

".

Commenti