Politica

Fornero piange di nuovo: "Danno tutte le colpe a me"

L'ex ministra in platea a vedere il film sugli esodati. Ma scappa dal dibattito: "Di Monti si dimenticano"

Fornero piange di nuovo: "Danno tutte le colpe a me"

«Ma grazie a Dio», poi alza gli occhi al cielo, prova a terminare la frase ma il pianto la paralizza, fino a concludere singhiozzando, «ma grazie a Dio ho avuto la forza di sopportare». Scena che rievoca quando Elsa Fornero scoppiò a piangere nell'annunciare, seduta alla destra di Monti, i sacrifici in arrivo per effetto della sua riforma delle pensioni, nel tremendo novembre 2011. Va riconosciuta una buona dose di coraggio all'ex ministro del Lavoro, assistere per un'ora e mezza alla propria esecuzione in un cinema alla periferia di Torino pieno di esodati per il film sul loro dramma (L'esodo, del regista Ciro Formisano), non era facile. E infatti la Fornero ne è uscita a pezzi, mollando prima della fine della serata, «ora ascolto cinque minuti ma poi devo andare perché sono veramente distrutta». La prima vittima, a sentire la Fornero, in effetti è proprio lei. Dopo aver guardato impassibile il film, senza applaudire quando finisce, anzi confessando che «non lo so se mi sia piaciuto», la Fornero ha dato sfogo a tutto il dramma. Il suo. «Monti l'hanno scordato tutti. Si sono dimenticati di tutti i professori. Tranne che di me». È lei l'esodata della politica italiana, che l'ha usata e poi rinnegata. «Questa riforma fa tanto comodo: ce se ne può vantare in Europa, mentre in Italia basta dire che è tutta colpa mia». Al limite del pianto anche l'amarezza per il trattamento da parte del Pd: «Pensavo potessimo fare il bene del Paese però il partito Democratico, cui pur non essendo mai stata iscritta mi riferivo, mi ha sempre impedito di spiegare la nostra posizione. Nelle loro feste durante il corso del governo tecnico non mi hanno mai invitato per spiegare le ragioni della mia riforma». Un vero esodato prende la parola e obietta che «lei continua a difendere la riforma, ma non parla degli esodati!». Clima tesissimo, la Fornero sul patibolo visibilmente sull'orlo di una crisi di pianto. Si apre: «Non farei più il ministro neppure se me lo chiedessero in ginocchio».

Una proposta che ai presenti non era balenata neppure nell'anticamera del cervello.

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