L'appunto

In Forza Italia cresce la fronda anti Ap

Il partito di Alfano si ritrova a essere ininfluente in vista della partita elettorale. E gli azzurri sono contrari a eventuali rientri dell'ultima ora

In Forza Italia cresce la fronda anti Ap

Bisognerà aspettare lunedì per capire se e come finirà la lunga e poco appassionante telenovela sulla futura collocazione politica di Alternativa popolare: con il centrosinistra, come vorrebbe il ministro Beatrice Lorenzin, oppure correndo da soli, come teorizza Maurizio Lupi. Che tralascia però dettagli importanti, come per esempio il fatto che una corsa in solitaria obbligherebbe Ap a trovare ben 232 candidati disposti a suicidarsi in altrettanti collegi uninominali. Insomma, uno scenario piuttosto improbabile.

D'altra parte, non è un mistero che Lupi si stia guardando intorno da tempo, con trattative sia a sinistra che a destra. A differenza di Angelino Alfano (che è ormai deciso ad allearsi con il Pd), Lupi ha infatti il problema di doversi muovere in un territorio dove l'unica alleanza considerata possibile è quella con il centrodestra. In Lombardia, non è un mistero, gli ex Ncd oggi Ap sono decisamente schierati a fianco di Forza Italia, quasi senza eccezioni. E sono già sulla porta con le valige pronte per salutare tutti quando Alternativa popolare formalizzerà la sua corsa a fianco del Pd. Di qui il tentennare di Lupi, che temporeggia tra riunioni e pranzi riservati (uno perfino con Michele Emiliano per sondare gli umori della minoranza dem) alla ricerca di un pacchetto di collegi più o meno blindati.

L'ex ministro delle Infrastrutture ovviamente è in contatto anche con Arcore, dove pare che l'intesa ormai vicina. E dove iniziano a farsi sentire le lamentele di diversi big azzurri la coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini è una di questi che stanno provando a fare muro contro un eventuale accordo.

Il paradosso di Ap, infatti, è che dopo essere stati corteggiati per anni grazie a un pugno di parlamentari decisivi a tenere in piedi il governo, oggi si ritrovano ad essere praticamente ininfluenti in vista della partita elettorale. In particolare in Lombardia, dove la presenza o l'assenza di Ap al fianco del centrodestra questo dicono le elaborazioni non sposterebbe neanche un collegio uninominale. Ci sta, dunque, che tra gli azzurri ci sia chi chiede a Silvio Berlusconi di chiudere la porta ad eventuali rientri dell'ultima ora. Anche perché, fanno notare in molti, candidare un ministro del governo Renzi vuol dire servire su un piatto d'argento al M5s un fantastico argomento di propaganda.

Insomma, una cosa è accogliere Saverio Romano, che in Sicilia ha un pacchetto di voti che avrebbe pesato anche sulla vittoria di Nello Musumeci, altra caricarsi chi di voti ne porta pochi.

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