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Forza Italia incalza sulla Tav. Toninelli apre uno spiraglio

Il ministro: «Analisi costi-benefici quasi completa» Il commissario Foietta: «Sarebbe folle non farla»

Forza Italia incalza sulla Tav. Toninelli apre uno spiraglio

La lunga attesa per l'ormai mitica analisi costi-benefici sulle grandi opere potrebbe essere vicina al traguardo. Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, in un infuocato question time alla Camera viene prima incalzato sulla mancanza di trasparenza da Raffaella Paita del Pd, poi da Maurizio Lupi sui danni che i ritardi nelle decisioni stanno arrecando al sistema Italia.

Alla fine concede finalmente un indizio. «L'analisi costi-benefici sulle grandi opere in senso proprio è stata recentemente completata e verrà pubblicata unitamente all'analisi tecnico-giuridica, all'esito del vaglio dell'Avvocatura dello Stato». Dalle parole di Toninelli sembra che il documento riguardi tutte le infrastrutture finite nel mirino dei Cinquestelle. In realtà più tardi filtra che l'analisi è in dirittura d'arrivo soltanto per ciò che riguarda il Terzo Valico dei Giovi, sul quale «le valutazioni in corso non hanno l'obiettivo di fermare l'opera quanto quello di giudicarne la convenienza. Per le opere che sono in fase di avanzata realizzazione, la valutazione non potrà non tenere conto di tutti i vincoli normativi, dello stato di avanzamento dei lavori e degli interessi coinvolti, compresi quelli occupazionali che meritano la massima attenzione».

Secondo le indiscrezioni la relazione sul Terzo Valico dice con chiarezza che l'opera deve continuare, apportando solo alcuni correttivi alle pendenze del tracciato ferroviario nei pressi di Genova. Un via libera per il quale M5s dovrà fare i conti con la base del movimento, da sempre contraria.

La questione più delicata è probabilmente quella che riguarda la Tav. Ieri è stato costituito in Veneto un movimento civico ad hoc sul modello di quello piemontese. E Forza Italia ha convocato una conferenza stampa per dare voce al commissario alla Tav, Paolo Foietta, ancora in attesa di essere ricevuto da Giuseppe Conte e da Toninelli che, come ricorda Lucio Malan, non hanno mai neppure visitato i cantieri. «Faccio un caffè buonissimo, sono pronta ad offrirlo al presidente del Consiglio e al ministro se trovano il tempo di incontrare il commissario» scherza Mariastella Gelmini. Foietta ribadisce che sarebbe «folle e scellerato rinunciare all'opera». E Forza Italia chiede alla Lega di dichiarare in maniera inequivocabile che «la Tav va fatta. Rimetterla in discussione nel 2018 non aiuta la nostra credibilità in sede Ue».

Nel merito della questione Grandi Opere entra Maurizio Lupi che racconta di aver cercato di verificare le reali coperture presenti sia nelle Leggi pluriennali di spesa, sia nel Disegno di Legge di Stabilità. Il risultato? Totale assenza di risorse. E il rischio concreto di un danno all'erario per 260 milioni di euro. «Per il blocco di oltre sei mesi dell'avanzamento dei lavori del Terzo Valico il danno stimato è di circa 70 milioni di euro e di altri 50 per le imprese coinvolte; la non copertura della tratta BresciaVerona comporterà un danno di circa 3040 milioni; la non copertura della tratta VeronaVicenza comporterà un danno di circa 10; la non copertura delle risorse relative al nuovo asse ferroviario Torino-Lione produrrà un danno certo di oltre 90 milioni.

Senza contare la possibile perdita dei trasferimenti comunitari».

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