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Da Forza Italia al Pd: uniti contro la maternità surrogata

Aprire un dibattitto in Parlamento e ripensare la legge 40 per arginare la maternità surrogata: la battaglia contro l'utero in affitto unisce tutti, dai cattolici alle femministe, da Forza Italia al Pd

Da Forza Italia al Pd: uniti contro la maternità surrogata

Più di ventimila bambini nati nell’ultimo anno con la maternità surrogata, grazie ad un mercato, quello della surrogacy che, nonostante gli anni di crisi economica, è aumentato del mille per cento e non conosce calo. Il turismo riproduttivo è in costante aumento e l’Italia rappresenta un mercato in crescita per molte agenzie straniere che si occupano di promuovere la cosiddetta GPA, la “gestazione per altri”, laddove non è consentita. In un contesto del genere i dettami contenuti nella legge 40 sulla procreazione assistita, che vieta all’articolo 12 la pratica della maternità surrogata, non sono più sufficienti per regolamentare ed arginare un fenomeno che, nonostante sia illegale in Italia, continua a diffondersi.

Per questo, uno schieramento politico trasversale che va da Forza Italia, fino al Pd, passando per Area Popolare, si è detto favorevole ad avviare una seria discussione sul tema della maternità surrogata in Parlamento, per giungere all'approvazione di nuove norme con cui poter arginare efficacemente questo fenomeno. Lo hanno annunciato oggi, in una conferenza stampa promossa dall’associazione Pro Vita al Senato, le senatrici Laura Bianconi (AP), Maria Rizzotti (FI) e Donatella Mattesini (PD). Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il direttore del quotidiano Avvenire, Marco Tarquinio, e la giornalista del Corriere della Sera, Monica Ricci Sargentini, autrice di varie inchieste sul tema della maternità surrogata in Italia.

Il mondo sotterraneo delle cliniche e delle agenzie che propongono, anche in Italia, servizi di maternità surrogata, è venuto alla luce grazie al dibattito che ha preceduto l’approvazione della legge sulle Unioni Civili. Ed è risultato essere una realtà molto più presente di quanto venisse percepita. Per questo l’opinione condivisa dai diversi schieramenti, è che servano nuove norme per ostacolare questa pratica nel nostro Paese. Se, infatti, le sentenze dei magistrati spesso si basano sulla prassi seguita dai Paesi stranieri in cui la pratica dell’utero in affitto è legale, è necessario che, ad esempio, riguardo la maternità surrogata, “si richieda la punibilità del reato anche quando questo è commesso all’estero”, afferma la senatrice Rizzotti di Forza Italia, augurandosi che il governo “si faccia portavoce, in tutte le sedi internazionali, della messa al bando universale di tutte le forme di legalizzazione della maternità surrogata”. Ciò, spiega la senatrice, per “assicurare il rispetto delle convenzioni internazionali che tutelano i diritti dell’uomo e del fanciullo”.

Quello della compravendita di gameti e dell’utero in affitto, ha spiegato, infatti, il presidente di Pro Vita, Toni Brandi, è un mercato che “ammonta a decine di miliardi di dollari, sfrutta le donne, degrada la gravidanza a un servizio commerciale e, soprattutto, tratta il bambino come una merce da acquistare”. Nonostante questo, però, come hanno dimostrato diverse inchieste, “il divieto di pubblicizzare e organizzare la surrogazione di maternità, previsto dalla legge 40 del 2004, non viene rispettato”.

La soluzione, per la senatrice Laura Bianconi, sta “nell’elaborare una nuova legislazione e nel ripensare le norme contenute nella legge 40 perché tornino ad essere un argine al fenomeno”. Bisogna ripartire dalla legge 40, per riaffermare il divieto della pratica dell’utero in affitto, anche secondo la senatrice Pd, Donatella Mattesini. Ma non solo. Per la senatrice Dem, al “lavoro culturale” che va intrapreso per scongiurare questa pratica, bisogna anche creare le condizioni per garantire la soddisfazione della voglia di genitorialità. L’80% delle coppie che fanno ricorso alla cosiddetta gestazione per altri, ha spiegato il direttore di Avvenire, sono eterosessuali. Per questo, il “finanziamento della ricerca sulla fertilità” e “una modifica della legge sulle adozioni”, sono necessari allo stesso modo, secondo la senatrice del Pd per arginare il fenomeno.

Nel mondo delle cliniche che offrono servizi di maternità surrogata, tra “psicologici che ripetono alle mamme che la loro gravidanza è solo un business”, e possibilità di scelta che arrivano fino alle ipotesi estreme, come quella dell’aborto del feto, “la realtà supera di gran lunga la fantasia”, secondo Monica Ricci Sargentini, autrice di un’inchiesta sul mondo della surrogacy realizzata dalla Mecca del turismo riproduttivo, Los Angeles. La giornalista, firma del quotidiano di via Solferino, ha poi rinnovato l’appello per una legge che “scoraggi” questa pratica.

Quello contro l’utero in affitto è, quindi, un fronte sempre più ampio che va dal mondo cattolico fino all’universo femminista, con sempre più donne in prima fila.

E che, per la prima volta, riesce ad unire anche schieramenti politici opposti.

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