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"Forza Italia al Sud è molto forte. Il nostro piano promuove il lavoro"

L'ex ministro: «La detassazione per chi assume aiuta i giovani»

"Forza Italia al Sud è molto forte. Il nostro piano promuove il lavoro"

Roma - Onorevole Mara Carfagna, cosa significa per lei guidare le liste di Forza Italia in Campania?

«Per me è un onore, considerato che sono anche consigliere comunale a Napoli. Sono legatissima a un territorio difficile, pieno di contraddizioni, ma ricco di bellezza e grandi potenzialità».

Il processo di convergenza tra le due Italie è ancora una priorità per il Paese?

«Purtroppo veniamo da anni di cattiva amministrazione, sia a livello di governo centrale che di Regione e Comune di Napoli. Il territorio è provato da una crisi senza precedenti che ha colpito un tessuto già compromesso, con una perdita di 12 punti di Pil, del 60% di investimenti, con la migrazione dei giovani migliori, un calo di natalità che equivale a una vera desertificazione. Purtroppo alla Regione abbiamo De Luca che ha ottenuto pieni poteri sulla sanità, ma non li usa per fornire livelli dignitosi di assistenza ma per aumentare gli stipendi dei manager. Al Comune De Magistris asseconda l'illegalità chiudendo gli occhi sulle occupazioni abitative, sui parcheggiatori abusivi e sugli ambulanti. Noi abbiamo il dovere di mettere in campo un diverso modo di governare, dettando priorità e fornendo soluzioni».

Forza Italia al Sud sembra doversi guardare soprattutto dalla concorrenza dei grillini.

«Forza Italia al Sud è molto forte, anche di più del Nord, superiamo spesso il 20%. Mancano però alleati forti. M5s cavalca la rabbia e la trasforma in voti. Noi al contrario cerchiamo di ascoltarla e fornire soluzioni».

Avete fatto uno sforzo per coinvolgere le categorie, le associazioni, le imprese e le professioni. Con quale risultato?

«C'è una attenzione e una rinnovata fiducia nei nostri confronti. Siamo tornati a essere un punto di riferimento e le nostre liste sono tornate ad aprirsi alla società civile».

Cosa si può fare in concreto per far ripartire il Sud?

«Non serve una spintarella o una leggina. Ciò che propone Berlusconi è una vera e propria rivoluzione fiscale, un abbattimento della tassazione attraverso la flat tax che non potrà non avere un impatto forte sul nostro tessuto imprenditoriale. Inoltre la detassazione per 6 anni per chi assume giovani con contratti stabili va nella giusta direzione in un territorio in cui la disoccupazione giovanile è così alta. Così come bisogna promuovere la scelta delle facoltà universitarie Stem».

Berlusconi è tornato a rivendicare l'azione dei suoi governi a favore delle donne.

«Fa bene, il centrodestra ha lasciato tracce concrete del suo passaggio. Penso alla modifica dell'art. 51 della Costituzione voluta da Stefania Prestigiacomo, alla mia legge contro lo stalking, al piano nazionale antiviolenza. E abbiamo anche impedito che il Pd rendesse lo stalking estinguibile con una somma di denaro».

Come giudica l'azione a favore delle donne della Boldrini e della Boschi?

«Innanzitutto sono rimasta stupita dalla decisione del centrosinistra di abolire il ministro delle Pari Opportunità. In questa legislatura le grandi battaglie a favore delle donne si sono fatte sulle desinenze, ma le priorità sono evidentemente altre. Inoltre sia la Boschi che la Boldrini hanno usato questa legge elettorale nel peggiore dei modi candidandosi in un collegio uninominale blindato, dove verranno elette, e in 5 collegi plurinominali dove il loro nome servirà unicamente a fare subentrare i secondi, tutti uomini.

Non un buon esempio per chi invoca la parità della rappresentanza».

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