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Forza Italia sui conti inchioda i gialloverdi. E risale nei sondaggi

Rilevazioni Tecné, primo calo per M5S e Lega. Gelmini: chiarire in aula falle della manovra

Forza Italia sui conti inchioda i gialloverdi. E risale nei sondaggi

Il cammino si annuncia lungo e complicato. La forza attrattiva di Matteo Salvini è evidentemente la cifra distintiva di questa stagione politica e di questi primi mesi di governo. La traversata del deserto, dunque, per Forza Italia è appena iniziata e non sarà facile risalire la corrente in un arco di tempo limitato.

Se le politiche messe in campo dal vicepremier leghista nel contrasto all'immigrazione irregolare hanno messo le ali alla Lega che ha quasi raddoppiato i consensi rispetto alle elezioni di marzo, la questione diventa molto più complicata ora che ci si avvia verso il varo della manovra economica. Il risveglio dello spettro dello spread - con quello che questo può significare per il risparmio degli italiani - e la bocciatura dell'Europa hanno reso il percorso del governo accidentato. E per i partiti di opposizione arrivano i primi segnali di risveglio. L'ultimo sondaggio Tecné ad esempio regala a Forza Italia una boccata di ossigeno con il consenso che torna a salire dal 10,9 all'11,1. Una frenata si registra invece sia per la Lega, primo partito al 31,1 ma in discesa rispetto alla scorsa settimana di 1,1 punti, e per il Movimento Cinquestelle al 28,5 rispetto al 29,2 della settimana precedente. I numeri sorridono anche a Fratelli d'Italia che si attesta al 3,5 rispetto al 3,3 di sette giorni prima. Un piccolo spostamento in positivo c'è anche per il Pd, reduce dalla manifestazione di Piazza del Popolo, che passa dal 16,9 al 17%.

Registrare per la prima volta un calo parallelo dei due partiti di governo è un evento che ha una sua rilevanza politica, anche se Lega e M5S possono contare su livelli di consenso comunque elevatissimi. Una tendenza al ribasso registrata anche dalla rilevazione Swg di lunedì sera. È chiaro che ora la vera prova sarà la manovra e l'attrazione fatale verso la spesa in deficit, con il pericolo di un effetto boomerang per le casse dello Stato. E in questo senso la bocciatura dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio non appare un buon viatico. «Forza Italia chiederà, raccogliendo un terzo delle firme dei membri della Commissione Bilancio che il governo torni immediatamente in Parlamento a chiarire come vuole procedere. Adesso basta scherzare con i risparmi degli italiani», attacca Mariastella Gelmini.

«Attenzione a quello che diranno le agenzie di rating. Non ho alcuna simpatia per le agenzie, ma condizionano la Bce» dice Antonio Tajani. «Se la Bce non è più nelle condizioni di comprare titoli di Stato, perché l'Italia perde due gradini i nostri titoli diventano spazzatura. Ma qualora anche dovessero declassarci di un solo livello, gli investitori continuerebbero a fuggire. Già abbiamo perso 100 mld di investimenti. La situazione è molto preoccupante». Pertanto «fermatevi prima di mandare in fumo i risparmi degli italiani. Fermatevi, fermatevi, fermatevi». Un allarme rilanciato anche da Renato Brunetta per il quale è «assurdo che Salvini e Di Maio proseguano in questa loro battaglia contro tutti. I mercati finanziari sanno giocare a poker meglio di loro e alla fine vogliono sempre vedere le carte di chi li sfida». E se Matilde Siracusano denuncia che nel Nadef «non c'è nulla per forze armate, polizia e vigili del fuoco», Giorgio Mulè torna a segnalare che «gran parte del reddito di cittadinanza andrà agli stranieri.

La verità è che non c'è una strategia per far ripartire il Paese».

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