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Francesco sfida i terroristi con la Papamobile "cabrio"

Bergoglio userà un'auto scoperta per recarsi in Duomo Esercito e satelliti garantiranno sicurezza per i fedeli

Francesco sfida i terroristi con la Papamobile "cabrio"

Può sembrare folle andarsene in giro su un'auto scoperta mentre l'Europa vive nella paura, il Belgio è sospeso nei fumi di un attentato fallito, tutti abbiamo negli occhi le immagini dei corpi straziati di Londra, delle donne che piangono nel sangue, e a Westminster i percorsi tra il ponte, il Parlamento e l'abbazia sembrano solo tracciati di fuga. Ormai ci chiediamo più o meno a voce alta a chi toccherà la prossima volta, a noi o ai nostri vicini, chi cadrà vittima di un terrorista che si professa islamico, estremizzatosi alla violenza in carcere, votatosi su internet o chissà dove alla causa dell'Isis. Eppure l'uomo vestito di bianco nella sua visita a Milano lo farà, domani il Papa offrirà il suo corpo senza la blindatura di un'auto a proteggerlo.

Francesco ha chiesto di viaggiare per le strade di Milano nella Papamobile scoperta, un gesto che è in se stesso una sfida al terrore e così un atto d'amore. Vale mille parole, come l'invito ripetuto da Gesù nel Vangelo a non avere paura, che non è facile mettere in pratica e infatti ci impressiona quando vediamo qualcuno che semplicemente lo agisce, con la potenza di una scelta naturale come le cose che lui ripete ogni giorno da Santa Marta e poi in Vaticano e un po' ovunque ogni volta che può.

Fa ancora più impressione, con gli occhi fissi a Westminster, ultima di una lunga sequenza di stragi, pensare al gesto d'amore del vicario di Cristo che da un'auto scoperta vuole abbracciare la città e, attraverso di lei, tutti gli uomini, dopo aver guardato la furia omicida di chi si schianta a velocità ossessa sulla vita delle persone e le distrugge. Amate i vostri nemici, chiede Gesù nel Vangelo.

Un abisso di speranza, di fede e di carità separa un'auto che travolge alla cieca vite umane dall'auto scoperta di Francesco, che chiede di vedere e di essere visto, di incontrare e essere incontrato. Il Papa è la guida di un miliardo e trecento milioni di cattolici nel mondo, punto di riferimento di molti cristiani di altre confessioni e persone di fedi diverse. Può essere un bersaglio, è un bersaglio e certo non lo ignora, eppure ama viaggiare senza eccessive misure di sicurezza. In molti casi grandi protezioni, come insegna tristemente anche la nostra storia patria, hanno significato la morte per gli uomini di scorta più che la salvezza per le persone scortate.

Francesco viaggerà per la città e arriverà sulla papamobile scoperta fino in Duomo, dove per chiunque fino alle 9 del mattino sarà possibile accedere alla piazza da cui alle 11 il Papa reciterà l'Angelus. Nelle due ore di intervallo, come ogni giorno e più che ogni giorno, grazie all'esercito e alle forze dell'ordine, a due satelliti e a un piano per gli eventi speciali, la sicurezza sarà garantita per tutti coloro che vorranno partecipare, in Duomo come alla Messa nel Parco di Monza, che sono gli appuntamenti aperti e accessibili a tutti di questa visita milanese di Francesco. Perché se il Papa viaggia con l'auto scoperta sfidando il terrore, fedeli e semplici persone desiderose di incontrarlo saranno prudentemente protetti.

E anche questo, senza sentimentalismi, è un frutto dell'amore cristiano.

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