Politica

La Francia ripete: non passa lo straniero E anche a Ventimiglia arriva la scabbia

Tra Ventimiglia e Mentone, a pochi metri dai primi vacanzieri spaparanzati al sole per sfoggiare una pelle un po' più nera, si gioca a ping-pong. Una squallida, disumana partita giocata sulla pelle di chi con il colore nero ci è nato. Il rimpallo continua. Da una parte, in Italia, centinaia di migranti costretti a rimanere dove sono approdati ma non per restare; dall'altra i poliziotti francesi mandati da un governo la cui smania di grandeur acceca realtà, presente e futuro.

Le cronache di giornata, somigliano sempre più a un triste, violento, racconto dal «fronte». Mentre sulle comode, lussuose, poltrone della politica si osserva e si blatera manco la partita fosse un giochetto virtuale. Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, non sa più a che santo votarsi. «La situazione è difficile - ripete da giorni -, la città e solidale ma siamo soli». Dopo le perentorie dichiarazioni del ministro dell'Interno transalpino, Bernard Cazeneuve «I migranti non passano, se ne occupi Roma», ieri a rincarare la dose - ennesimo schiaffo a questa nostra imbelle Italietta - ci ha pensato il sindaco di Mentone, ovvero il dirimpettaio d'oltreconfine. Si chiama Jean Claude Guibal. Intervenendo all'Assemblea Nazionale per interpellare il governo sulla «questione migranti» ha detto: «Chiedo di confermare che la frontiera Ventimiglia-Mentone resti ben chiusa - ha tuonato rivolgendosi al primo ministro Manuel Valls -. Se non altro per far sapere a chiunque sia tentato dall'emigrazione che non ha futuro in Europa».

Il nostro governo incassa, incapace di escogitare soluzioni. Senza una strategia, senza la forza d'imporre una trattativa. Ci si affida ai volontari, alla Chiesa, alla Croce Rossa e alla cariche inutili dei nostri impotenti poliziotti. Ieri 72 migranti che stavano provando a oltrepassare il confine sono stati intercettati dalla gendarmerie francese. Di questi, 32 sono stati riportati a ciondolare alla stazione con un autobus della Croce Rossa. Sulla scogliera di Ponte San Ludovico la zona dove stazionano i migranti più «agguerriti», quelli che non vogliono rinunciare alla terra promessa, sono stati accertati altri sei casi di scabbia. La città ligure sta trasformandosi giorno dopo giorno in un campo profughi. Più che un avamposto, la retrovia di uno scomodo pezzo d'Europa. A dimostrazione di quanto l'emergenza stia ormai diventando ordinaria disperazione, ecco l'ultima «idea» della prefettura di Imperia che ha chiesto di mettere a disposizioni alcuni locali delle Ferrovie per accogliere i migranti. Rfi, peraltro aveva già concesso in uso il corridoio lato Ovest della stazione e ha eseguito dei lavori in alcuni edifici esterni alla stazione, già destinati a spogliatoio dei dipendenti, in modo da renderli utilizzabili per l'accoglienza. da oggi saranno a disposizione.

Infine un giallo, una tragedia che ha reso la giornata di ieri ancora più tesa. Per ore ha circolato la notizia che i cadaveri di due extracomunitari fossero stati trovati accanto ai binari, oltre Mentone. Probabilmente investiti da un convoglio, forse mentre tentavano di salirci al volo dopo aver attraversato nel buio della notte la frontiera. Tutto vero, solo che - si è saputo più tardi - la tragedia sarebbe avvenuta una paio di mesi fa.

Semplicemente le autorità transalpine l'avevano tenuta nascosta.

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