Cronache

Friuli, un tiramisù da record (che va di traverso al Veneto)

A Gorizia un dolce di 267 metri entra nel Guinness Il ricorso dei rivali: «C'era panna e non mascarpone»

Friuli, un tiramisù da record (che va di traverso al Veneto)

Ormai è guerra aperta tra veneti e friulani, a suon di cucchiaiate e mestolate di mascarpone, savoiardi, cacao, uova e caffè. E ora ad aggiungersi c'è anche la panna. Perché il tiramisù, dolce al cucchiaio la cui paternità è sempre stata divisa tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, continua ad agitare gli animi. Domenica scorsa a Villesse, in provincia di Gorizia, è stato realizzato il tiramisù più grande del mondo: 266,90 metri di goduria da scavare e mangiare con un cucchiaino. Il dolce realizzato è entrato nel Guinness, ma c'era la panna e quindi sarebbe un tarocco.

Insomma i friulani, secondo i veneti, avrebbero barato. Da dire che da sempre le due regioni si contendono il primato, e da dire che da sempre si lanciano addosso sfide per dimostrare al mondo che «la paternità del tiramisù è nostra», come dicono i veneti; e «no, è nostra», come ribattono dicono i friulani.

Vediamo le origini di questo dolce conflitto. Il tiramisù secondo i veneti sarebbe nato nel 1962 nel ristorante Alle Beccherie di Treviso. Anzi secondo il sito marcadoc.com, il portale del turismo e informazione della Marca trevigiana, l'atto di nascita è stato sancito legalmente dalla delegazione dell'Accademia italiana della Cucina. Insomma, il tiramisù sarebbe trevigiano. La accendiamo?

Niente affatto. Secondo i friulani il tiramisù sarebbe nato negli anni Cinquanta a Pieris, in provincia di Gorizia, nel ristorante al Vetturino, dove è conosciuto anche come «tirimesù». La ricetta sarebbe del 1945.

Ma chi ha ragione? Il 5 agosto scorso, il Friuli brucia il Veneto, facendo inserire il contestato dolce nel Pat, la lista dei prodotti agroalimentari tradizionali, assumendosene quindi la paternità. Ma il Veneto non ci sta. Passano pochi mesi e Treviso rilancia organizzando la prima Coppa del Mondo di Tiramisù. E tra pochi mesi in città aprirà anche il primo museo dedicato proprio a questo dolce.

La sfida si fa dura e le due regioni non mollano. E il Friuli non resta con le mani in mano. ed ecco l'idea di realizzare un'impresa epica: un dolce al cucchiaio di quasi trecento metri che batta il record precedente, fissato a 260 metri. Ancora una volta quindi bruciando i veneti. I trevigiani si infuriano e Annibale Toffolo, segretario della Confraternità del Tiramisù, un'associazione con la finalità di promuovere e tutelare il dolce stesso, accusa che quel tiramisù è stato preparato con quattrocento chilogrammi di panna e la ricetta tradizionale, quella «legittima», non prevede la panna ma parla di uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao in polvere. La replica è al vetriolo. Anzi al cucchiaio e Mirko Ricci, organizzatore della manifestazione, replica prontamente «Non abbiamo barato - fa sapere alla stampa locale - perché la ricetta originale, ovvero la nostra, prevede la panna. Mi spiace che vengano alimentate polemiche sterili. Ai signori della Confraternita suggerisco di andare a studiare la storia del dolce, visto che ci tengono tanto. Se l'avessero fatto ora saprebbero che nella sua forma arcaica la Coppa del Vetturino venduta a Pieris il tiramisù veniva preparato anche con la panna». Insomma si attende la prossima cucchiaiata.

Sperando che nel frattempo non subentri qualche altro ingrediente.

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