Cultura e Spettacoli

Frizzi saluta dal maxischermo "Addio combattente col sorriso"

Ieri i funerali del presentatore in una piazza del Popolo gremita di persone. Commossi ricordi di Carlucci e Insinna

Frizzi saluta dal maxischermo "Addio combattente col sorriso"

Roma In questi giorni, vedendo questo tripudio di affetto, molti si sono stupiti. E si sono chiesti: perché? Ma Fabrizio sta raccogliendo quel che ha seminato. L'amore che ha dato, ora gli sta tornando indietro». «In Rai lo chiamavano combattente con il sorriso». E le parole di don Walter Insero danno voce all'ultimo, corale abbraccio con cui ieri a Roma, nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo, la gente ha stretto a sé Fabrizio Frizzi. Perché di un ulteriore tripudio si è trattato: non solo per l'enorme piazza gremita; non solo per il maxischermo destinato ai moltissimi rimasti fuori; non solo per la diretta su Raiuno. Ma proprio per il sentimento comune tanto condiviso da essere percepibile - di dolore e amore collettivo. Pur riservata solo a familiari, amici e colleghi dello spettacolo, la chiesa s'era infatti riempita ben prima di mezzogiorno, ora di arrivo della salma. Se dentro erano già Mara Venier, Rita e Nando Dalla Chiesa, Flavio Insinna, Giancarlo Magalli, Marco Columbro, Michele Guardì, Claudio Lippi, Ivana Spagna, Giorgia, Anna Foglietta, Paola Cortellesi, Max Tortora e Valeria (la ragazza che vent'anni fa si salvò grazie al midollo osseo donato dal conduttore), c'è stato anche chi, come Simona Ventura, Carlo Conti, Antonella Clerici, Milly Carlucci, Lorella Cuccarini, Zeudy Araia, e Carlo Freccero, ha dovuto farsi largo in mezzo alla calca, per riuscire ad entrare. E mentre Leonardo Pieraccioni, Max Biaggi, Massimo Ranieri, Amadeus, Paolo Bonolis, Fiorella Mannoia e Serena Autieri hanno addirittura rischiato di restare fuori (solo proteste a viva voce hanno consentito alla patron di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, d'essere ammessa), molti altri come Bianca Guaccero, Simona Marchini, Cristina Chiabotto, Luca Giurato e Fiordaliso si sono dovuti accontentare di seguire la cerimonia all'esterno, in mezzo alla gente comune. Unica rappresentate politica, Maria Elena Boschi: «Lavorammo insieme per un progetto dei giovani contro la Ndrangheta ha raccontato- E oggi vediamo quanto ha dato non solo alla tv, ma a tutta la comunità». Nella piccola chiesa, dietro le corone di fiori (fra cui quella dell'associazione Donatori Midollo Osseo, del Bologna Calcio, degli Amici di Sky, dove lavorava la moglie Carlotta, e dei Condomini dell'abitazione del conduttore) e davanti alla bara su cui era stata posata una foto del conduttore, assieme ad un cuscino di tulipani gialli, la moglie era attorniata da centinaia di volti ammutoliti. La lettura affidata ad una emozionatissima Carlucci; la preghiera dei fedeli e il salmo responsoriale al fratello di Fabrizio, Fabio. Non meno impressionante il raccoglimento all'esterno, dove perfino il traffico e i turisti di passaggio s'erano fermati. Solo una volta, quando al momento dello scambio della pace tanti sconosciuti si sono stretti la mano, e sul maxischermo è apparsa l'immagine di Frizzi che alzava la mano verso la folla, in un ultimo, ideale «ciao», tanti non sono più riusciti a trattenere la commozione. Volti rigati di lacrime anche alla lettura della «Preghiera degli artisti», fatta da Carlo Conti e Antonella Clerici, e alla poesia Amicizia di Jorge Luis Borges, interpretata da Flavio Insinna: «Non posso guarire la tua sofferenza. Però posso piangere con te». «Vedendo tutto questo ora mio zio è certamente felice aveva replicato la nipote Caterina- E ora dobbiamo ricordarlo con gioia, come vorrebbe lui». E alla fine sono ancora le parole di don Insero a siglare il senso di questo straziante rito collettivo. «Fabrizio non era un personaggio.

Era una persona».

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