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Giustizia, fumata nera sulla prescrizione. Scontro M5S-Pd

Maggioranza ancora divisa nel vertice notturno a Palazzo Chigi. E il ministro Bonafede lancia due soluzioni per "venire incontro al Pd"

Giustizia, fumata nera sulla prescrizione. Scontro M5S-Pd

"Via libera al processo civile, si continuano ad approfondire tutti i temi del processo penale della riforma ordinamentale e dell'elezione dei magistrati del Csm. La riforma sul processo civile andrà presto in Cdm". Questa la sintesi (parziale) della conclusione del vertice sulla Giustizia di questa notte. E a riportare queste parole ai giornalisti è il senatore Pietro Grasso (Leu), lasciando Palazzo Chigi.

Ma per quanto riguarda la prescrizione (e il processo penale) la fumata è nera. Nonostante i continui vertici, Pd e M5S non riescono a trovare un punto di incontro. I grillini non vogliono assolutamente rinunciare a un loro cavallo di battaglia (l'entrata in vigore della legge) e il Pd ha la sua controproposta. "Ci sono posizioni diverse. Non ci sono sufficienti garanzie processuali", sottolineano gli esponenti del Pd al tavolo. Il Pd, rilevano ancora, "è convinto che bisogna fare di tutto perché le prescrizioni dei processi non si verifichino e che i procedimenti siano rapidi". Passa solo, quindi, il nuovo processo civile, "una riforma che dimezza i tempi del processo", dice Bonafede. Ma il nodo resta la prescrizione.

E per non dare l'idea di essere un governo strampalato, Alfonso Bonafede commenta la fumata nera cercando di trovare un aspetto positivo. "Abbiamo trovato l'accordo sul processo civile che andrà in Cdm probabilmente già la settimana prossima", è una "riforma importantissima, chiesta dalle imprese, fondamentale anche per gli investimenti in Italia, una riforma che dimezza i tempi del processo".

Dal canto suo il piddino Andrea Giorgis, nonché sottosegretario alla Giustizia, ha spiegato che "non abbiamo trovato una soluzione condivisa per garantire che i processi siano rapidi e giusti, ci siamo aggiornati per i prossimi giorni". "Siamo convinti che sia importante predisporre una riforma per fare in modo che non si verifichi la prescrizione. Quando un reato si prescrive è una sconfitta per lo Stato - ha aggiunto - Siamo impegnati a fare in modo che il processo sia ben strutturato e che non determini la prescrizione".

Ma che cosa ha messo sul tavolo Bonafede? Per "andare incontro al Pd" il Guardasigilli Alfonso Bonafede ha messo sul tavolo due soluzioni sul processo penale. La prima, ha spiegato il ministro al termine della riunione, riguarda una "corsia preferenziale per chi è stato assolto in primo grado: se lo richiede, il suo processo avrà una trattazione urgente in appello, per cui durerà solo alcuni mesi".

La seconda proposta è quella di un "accesso agevolato a un indennizzo per chi ha subito un processo che ha sforato i termini previsti". Su entrambe le soluzioni proposte dal Guardasigilli le altre forze di maggioranza "hanno chiesto un momento di riflessione - ha concluso Bonafede - per cui ci aggiorneremo

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