Politica

Fuoco amico sul deputato: rissa tra i Cinque Stelle sul cavallo morto al Palio

Interrogazione in Aula dopo l'abbattimento di Periclea. I grillini di Siena contro il collega: «Animalismo da accatto solo per pubblicità»

Fuoco amico sul deputato: rissa tra i Cinque Stelle sul cavallo morto al Palio

Siena - Per chi non è di Siena il Palio è un gioco del tutto incomprensibile. Travalica ogni logica e ogni ragione, in una commistione tra sacro e profano. In difesa di quei tre giri in Piazza del Campo e di quei colori vengono abbattute bandiere, amicizie o appartenenze. Qualunque senese sarebbe pronto a disconoscere la madre se offendesse la contrada o a diseredare il figlio se non onorasse i colori del suo fazzoletto. Figuriamoci cosa può fregargliene a un senese dell'opinione di un compagno di partito. Così, per rispetto alla «carriera» anche l'ortodossia del Movimento 5 Stelle va a farsi friggere. Tutta colpa di Periclea. Una cavalla. Periclea è stata abbattuta lunedì dopo un infortunio durante la tratta in vista del Palio della Madonna di Provenzano, corso ieri. Un incidente. «Siamo addolorati. Poteva avvenire ovunque», il commento scontato del sindaco di Siena Bruno Valentini.

Il caso arriva in Parlamento per via del deputato cinquestelle Paolo Bernini che scrive un'interrogazione: «Mi auguro che le autorità competenti aprano quanto prima un'indagine interna al Palio di Siena sulle condizioni degli animali, sul percorso e sui rischi a cui sono sottoposti i cavalli. Ho incaricato il mio ufficio legale di valutare gli estremi di una denuncia per maltrattamento ed uccisione animale. La morte di Periclea non può essere definita come un banalissimo incidente. Ben cinquanta cavalli sono rimasti uccisi al Palio di Siena dal 1970 e sette dal 2000». E insiste: «Nessun animale è nato per essere sfruttato e ucciso. È nostro compito richiedere che sia posto un radicale cambiamento a una cultura in cui si sono consolidati poteri ed interessi legati al Palio e che nulla hanno a che fare con la tradizione».

Pernacchie a spron battuto. I grillini senesi sono insorti contro il collega emiliano, un ragazzotto di 28 anni (oggi è il suo compleanno) con l'orecchino, nato a Cento in provincia di Ferrara, che non può nemmeno immaginare che cosa sia il Palio, figuriamoci permettersi di aprire bocca. «Il movimento 5 Stelle di Siena si dissocia totalmente dalla presa di posizione del parlamentare Bernini che si è permesso iniziative affrettate e a dir poco approssimative sul nostro Palio. Riteniamo che Bernini si sia colpevolmente “dimenticato” di approfondire la questione con chi ne sa più di lui, probabilmente annebbiato dal desiderio di farsi un po' di pubblicità estiva».

Del resto Bernini non è nuovo a sparate promozionali dal tono complottista. Dice, ad esempio, che in America verrebbero inseriti microchip negli esseri umani per tenere sotto sorveglianza la popolazione. Che l'attentato alle Torri Gemelle «fu un lavoro interno». Che la morte di Bin Laden è una bufala. «Siamo convinti, come ogni senese, che debba essere fatto il massimo per tutelare la salute dei cavalli, ma all'interno di un percorso di condivisione e di conoscenza libero dal pressappochismo e dalla demagogia pelosa di un certo “animalismo da accatto” capace di accendersi solo il 2 di luglio ed il 16 agosto, ma cieco muto e sordo - su questioni ben più gravi - gli altri 363 giorni dell'anno». Un consiglio non richiesto a Bernini: non metta mai piede a Siena. Nemmeno per sbaglio.

A proposito, ieri dopo due ore di mossa ha vinto la Torre.

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