Politica

Un furgone pieno di gas Rotterdam ferma lo show «Rischi di un Bataclan-bis»

Stop al concerto della band americana «Allah-Las» Il van conteneva bombole e arrivava dalla Spagna

Diana Alfieri

Un concerto rock, un gruppo controverso, centinaia di persone. È questo lo scenario scelto per un nuovo potenziale attacco terroristico per fortuna sventato sul nascere. Il concerto della band americana «Allah-Las» in programma ieri sera a Rotterdam, in Olanda, è stato annullato all'ultimo minuto per un allarme terrorismo. Un allarme estremamente concreto, arrivato su indicazione della polizia spagnola, dove sono in corso le indagini per i recenti attacchi di Barcellona e Cambrills. Ed è proprio da ricercarsi in Spagna, nuovamente, l'ipotetica mente di questo ipotetico attacco.

Come spiegato da un portavoce della polizia, le autorità avevano ricevuto informazioni sufficienti a giustificare la misura, senza fornire ulteriori dettagli. «Per ragioni di sicurezza, non prendiamo nessun rischio», si diceva ma nel corso della serata sono emersi nuovi ed inquietanti particolari. Il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb infatti, ha detto che nei pressi del luogo del concerto è stato trovato un furgone con targhe spagnole pieno di bombole di gas, richiamando il piano, fallito, degli attentatori che hanno colpito in Spagna pochi giorni fa. Il conducente del mezzo è stato fermato dalla polizia. Non è stato specificato né per il momento accertato se la presenza del furgone nei pressi della sala da concerto sia riconducibile all'allarme arrivato dalla Spagna ma le coincidenze sono molte e lasciano pochi spazi ai dubbi. Il piano iniziale del commando che ha colpito Barcellona infatti, sarebbe stato proprio quello di colpire diversi obiettivi con furgoni imbottiti di bombole per compiere una vera e propria strage, ancora peggiore nel bilancio potenziale di quella andata in scena sulla Rambla, causando la morte di 14 persone tra cui due nostri connazionali.

La polizia ha schierato le teste di cuoio del Dis con giubbetti anti-proiettili davanti alla sala che può ospitare fino a 1.000 persone. Evacuata la band e tutti gli spettatori quando sono partite le operazioni di sicurezza per isolare la zona che è stata messa sotto controllo nel giro di breve anche se per tutta la notte sono continuati i controlli in tutta l'area.

Inquietante è anche il ricordo che subito è andato al Bataclan, il locale di Parigi teatro della strage jihadista del 13 novembre 2015 quando, durante un concerto rock, una serata di festa si trasformò in una strage con 90 vittime soltanto all'interno del locale, oggetto di un terribile attacco mentre nel resto della città altri terroristi colivano diverse zone di Parigi.

La band americana «Allah-Las», dal nome chiaramente fuori luogo anche se privo di connotazioni relogiose, rivelò un anno fa di aver ricevuto «critiche» da parte della comunità musulmana negli Stati Uniti e nel mondo per il loro nome. «Abbiamo scelto Allah perché volevamo una parola che avesse un che di sacro, ma non volevamo offendere nessuno», aveva spiegato in un'intervista al Guardian il leader del gruppo Miles Michaud. «Quando riceviamo email di protesta rispondiamo e spieghiamo le nostre ragioni.

Di solito ci capiscono e tutto si risolve», aveva aggiunto.

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