Politica

Furto misterioso in casa di Verdini dopo l'arrivo di Salvini e Francesca

Ladri nella villa che ha ospitato il vicepremier pochi giorni fa

Furto misterioso in casa di Verdini dopo l'arrivo di Salvini e Francesca

Nell'era dei gialloverdi cambiano anche gli equilibri. Cosicché un vicepremier, ma soprattutto ministro dell'Interno, si vede a cena con Denis Verdini (condannato a 9 anni per il crac del Credito cooperativo fiorentino), per parlare di politica ed editoria, nel ristorante del figlio Tommaso, il PaStation, controllato da una società di cui Salvini è azionista. Proprio a quella cena c'era pure la figlia dell'ex coordinatore nazionale di Forza Italia, Francesca, che si è innamorata del leader del Carroccio, vent'anni più vecchio di lei, proprio nello stesso momento in cui anche il suo collega Luigi Di Maio si fidanza con Virginia Saba. Da lì a poco gli incontri di governo avvengono addirittura in una delle ville di Verdini a Firenze, come quello di domenica 31 marzo, quando il premier Giuseppe Conte pubblica una foto insieme a Salvini da villa Le Piazzole-Montartino. La stessa che nel week end scorso è stata svaligiata dai ladri, proprio quella che nel week end precedente aveva ospitato Salvini con Francesca. Un furto misterioso.

La villa presa di mira è quella a Pian de' Giullari, in via Gherardo Silvani, nella collina che scende verso il Galluzzo, una delle zone più belle e ricche di Firenze dove c'è anche la Fondazione Spadolini, e che Giovanni Spadolini stesso definiva «La mia Repubblica di Pian de' Giullari». È successo tra sabato e domenica, ma il furto è stato scoperto solo ieri dalla moglie di Verdini, Simonetta Fossombroni, che per inciso è stata anche la segretaria di Spadolini. Per due giorni in quella casa non c'è stato nessuno: i malviventi si sono arrampicati fino al tetto, hanno forzato una finestra al primo piano della villa e iniziato a frugare tra armadi e cassetti. Non si sa in cerca di che cosa visto che non hanno rubato quasi nulla. Fonti investigative parlano di un bottino «di non grande entità».

Per un po' di tempo nell'ombra, l'ex senatore di Ala, a lungo stampella del governo guidato da Renzi, presidente della Tosinvest (la società degli Angelucci editrice di Libero e Il Tempo), oggi è tornato alla ribalta grazie a Salvini e alla figlia.

Le inchieste, le condanne subite, il sequestro conservativo per 9 milioni di euro in beni immobili per la vicenda dei fondi per l'editoria, per ora sembra tutta acqua passata.

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