Quirinale 2015

Salvini: "Il futuro? Possiamo parlarne con Berlusconi"

Il leader leghista apre all'alleato storico: "Dalle grandi sconfitte nascono grandi vittorie. Il capo dello Stato? Un vecchio dc"

Salvini: "Il futuro? Possiamo parlarne con Berlusconi"

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, lei ha detto che Sergio Mattarella non è il suo presidente. Conferma?

«Mi sembra di tornare a Scalfaro. Il classico democristiano di sinistra, che ha governato con De Mita, Andreotti, Amato, D'Alema, un fondatore dell'Ulivo. Quanto di più lontano da una cultura moderna, liberale, europea, di centrodestra. Il vecchio».

È la rivincita dei rottamati.

«Uno che ha appena affossato il referendum sulla legge Fornero e oggi diventa presidente della Repubblica mi provoca un'incazzatura bestiale. Mi dica come può rappresentare i milioni di lavoratori fregati dalla Fornero. Mi spiace per gli italiani, però adesso c'è un enorme spazio vuoto da riempire di contenuti».

Contento della compattezza leghista? Avete votato dall'inizio alla fine il vostro candidato, Vittorio Feltri.

«Una personalità libera, schietta, indipendente, pulita, con cui abbiamo condiviso alcune battaglie e altre no. Le scene più tristi, più che i balletti all'interno del Pd, erano nel cosiddetto centrodestra. Alfano per salvare la poltrona ha detto di aver votato “con gioia” Mattarella».

Nel Nuovo centrodestra sono già arrivate le prime dimissioni.

«Ho visto. Ci sono brave persone con cui m'interessa tenere aperto un rapporto».

Per esempio?

«Non faccio nomi, si vedrà a breve».

E in Forza Italia?

«Idem. Capisco lo scoramento, la tristezza, il disorientamento. Scheda bianca, dentro l'Aula, fuori, Martino, Mattarella... Peggio di così il centrodestra non poteva uscirne. Però dalle grandi sconfitte nascono le grandi vittorie. Noi abbiamo un appuntamento di piazza già fissato, quello di sabato 28 febbraio a Roma che a questo punto diventa un momento di raccolta per tutti coloro che non vogliono morire renziani».

È lì che dà appuntamento a Berlusconi e Alfano?

«Alfano no comment. Come a scuola: non classificabile».

Il quid continua a latitare?

«È il peggior ministro dell'Interno della storia».

E Berlusconi?

«Glielo dicevamo: attento, Renzi è un avvoltoio, non ti lascia manco le briciole. Mi dispiace che Forza Italia si sia prestata. Hanno votato una legge elettorale che è una schifezza immonda, e una riforma della Costituzione che è una doppia schifezza immonda, per portare a casa che cosa? Un cattocomunista al Quirinale».

Le alleanze negli enti locali con Forza Italia e Ncd subiscono conseguenze?

«Dal punto di vista della Lega, no. Comuni, province e regioni sono governati in base a programmi condivisi, non metto in discussione quello che stiamo facendo. Se qualcun altro vuole andarsene, scelta sua e buonanotte. Per le nuove elezioni quello che è successo in questi giorni è determinante. Non faccio accordi con chi si è inginocchiato a Renzi, questo è fuori discussione».

Che farete alle Regionali?

«Alfano ha scelto la Bindi, vada a festeggiare con la Bindi. Con Forza Italia vediamo. Non c'è niente di deciso. Abbiamo candidati forti in Veneto, Liguria, Toscana, Umbria. Non aspettiamo nessuno».

Chiederete ancora le primarie?

«Resto convinto che la gente debba scegliere. Però qualcuno si è autoescluso. Basta».

Vi candidate ancora a guidare il centrodestra?

«A ricostruirlo. Difficile guidare qualcosa che non c'è. Vogliamo parlare con quei milioni di italiani di centrodestra che adesso non hanno bandiera, costruire un progetto coerente e prendere un voto più di Renzi quando avrà la bontà di andare a elezioni».

Sono vicine, secondo lei?

«Cercheremo di far votare gli italiani il prima possibile.

Tre anni di Pd al governo sono stati un fallimento».

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