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Gaffe, sprechi e aria di rivolta La Rai renziana è già nel caos

La Vigilanza processa i vertici: "Informazione di parte". E i giornalisti scioperano contro le assunzioni di esterni

Gaffe, sprechi e aria di rivolta La Rai renziana è già nel caos

Si avvicina il mese d'oro per le casse di Viale Mazzini, che grazie al canone in bolletta riceverà a luglio un megabonifico dal ministero del Tesoro di oltre 500 milioni di euro con cui finanziare l'inesauribile creatività del nuovo gruppo dirigente capitanato dal dg Antonio Campo Dall'Orto. Tuttavia la Rai continua a sorprendere, più che per le novità editoriali (tra cui Gad Lerner, Santoro e il Rischiatutto), per le continue grane che esplodono tra i piani della tv pubblica. In Vigilanza Rai ne stanno arrivando due fresche fresche. Una riguarda il braccio destro del direttore generale, l'ex veejay di Mtv Massimo Coppola, chiamato dai vertici Rai come «Consulente editoriale per l'elaborazione di strategie e prodotti» (contratto da 200mila euro). La strategia usata dal consulente Coppola su Twitter potrebbe creare qualche problema, visto che l'ultimo suo cinguettìo non è sfuggito a Michele Anzaldi, agguerrito deputato Pd della Vigilanza. Nel diluvio di commenti social sulla Brexit, votata soprattutto dagli over 60 britannici, anche Coppola ha detto la sua: «Si vota solo dopo i 18 anni. E magari converrebbe mettere anche un altro limite. Si vota solo fino a 65». Proprio la fascia d'età prevalente nel pubblico (pagante) della Rai, per cui Coppola dovrebbe pensare nuove «strategie e prodotti». Anzaldi chiede una rettifica ufficiale all'azienda: «Se non venisse smentito si tratterebbe di un'offesa grave e gratuita agli utenti della Rai. Uno che la pensa così non vedo come possa prendersene cura per dare un prodotto migliore».

Ma in Parlamento arriverà anche l'interrogazione di Renato Brunetta, capogruppo di Fi e componente della Vigilanza. L'azzurro ha litigato durante Porta a porta con il conduttore Bruno Vespa perché ha ospitato il finanziere Davide Serra senza avvisare i telespettatori del legame di amicizia (e non solo) con il premier Renzi. Ora Brunetta chiede alla commissione di convocare Vespa. «Chiederemo spiegazioni - attacca - sul totale sbilanciamento dell'intera serata a favore del Remain, con ospiti e servizi tutti orientati per la Gran Bretagna nell'Ue, e sul comportamento del conduttore - che non ha rispettato la deontologia professionale e la correttezza, la completezza e l'imparzialità dell'informazione, che dovrebbe essere stella polare del servizio pubblico - nei confronti degli ospiti politici rappresentanti dei maggiori gruppi parlamentari di opposizione».

Basta così? No. Il reclutamento in massa di esterni (già costato alla Rai un esposto alla Corte dei conti e un fascicolo aperto dall'Anticorruzione) mette in subbuglio anche i giornalisti Rai. Tra gli ultimi esterni arrivati c'è Gianluca Semprini da Sky, che sostituirà il Ballarò di Giannini (che però resta a libro paga della Rai). Non si è trovato nessuno all'altezza tra i 1.600 giornalisti Rai, che rispondono oggi con uno sciopero delle firme «come segno di protesta - annuncia una nota dell'Usigrai - nei confronti dell'annunciata riduzione degli spazi informativi e dell'ulteriore onerosa infornata di esterni». Insomma il clima non è dei migliori.

Fortuna che a luglio c'è il canone.

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