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Le galassie di Star Wars e i deserti di sabbia Etro omaggia il pianeta

Cingolati, moto in fiamme e uomini con la maschera sulla passerella di Philipp Plein

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«Che la forza sia con Kean» ti sorprendi a pensare durante la sfilata Etro mentre i ragazzi marciano sulle note inconfondibili di A Horse with no name degli America con addosso un vero e proprio impero dei segni. C'è il classico disegno Paisley che da 51 anni esatti rappresenta la ricerca colta e nomade alla base di questo storico marchio del made in Italy. Compare sulle belle giacche dal taglio sartoriale, sui jeans che sembrano smangiati dal vento e dalla sabbia, sulle superbe casacche portate a pelle sotto al poncho rigato. Al collo o appesi in cintura i modelli sfoggiano strepitosi gioielli etnici recuperati in giro per il mondo da Kean che ha trasformato il suo ufficio in una specie di wunderkammer.

Inevitabile pensare ai Tuareg noti anche come «uomini blu del deserto», ai guerrieri del Turkmenistan che attraversavano in un lampo il Karakum, a Bruce Chatwin in Patagonia con una pietra turcomanna in tasca e in testa quella sua frase da brivido: «Chi percorre il deserto scopre in se stesso una calma primitiva che forse è la stessa cosa della Pace di Dio». Come se questo non bastasse c'è una capsule di T-shirt, felpe, bomber e T-shirt in vendita dal 1° luglio e con i personaggi di Star Wars che ritroveremo il prossimo autunno nella nona puntata della saga intitolata L'Ascesa di Skywalker. Per chi non lo ricordasse il primo Guerre Stellari girato da George Lucas nel 1977 comincia nel fantascientifico deserto di Tatooine che ha due lune come la magica valle di San Pedro de Atacama.

Mescolate tutto questo con l'imminente cinquantenario dell'atterraggio dell'uomo sulla luna e immaginate che la sfilata finisce sulle note struggenti di The great gig dei Pink Floyd. Finalmente Kean Etro torna a fare quello per cui è nato: un'immagine maschile colta e raffinata che contiene i prodromi di uno stile senza tempo. Che la forza sia con lui e con chi continua a credere nelle sfilate di Milano Moda Uomo sostenendo così un intero ciclo produttivo e commerciale. È il caso di Philipp Plein, irresistibile designer tedesco che l'altra sera ha organizzato uno stupefacente show con camion, auto da corsa e moto in fiamme sulla passerella dove 86 tra modelli e modelli sfilavano con la maschera da jocker del gruppo musicale dei Kiss riprodotta dal trucco o su una maschera appoggiata sulla faccia. I numeri fanno impressione: oltre 1000 invitati alla sfilata, 5000 persone al party, 100 look uomo e donna in passerella (i Kiss nel cuore della notte hanno telefonato a Plein per fargli i complimenti) e una security con tanto di cani antipanico per tenere la situazione sotto controllo. Dicono che il costo dell'operazione sia stato 1.5 milioni di Euro, a noi sembra di più, ma in ogni caso ben spesi visto che il Gruppo di cui fa parte anche il marchio Billionaire ha fatturato nel 2018 260 milioni di euro con una crescita del 25% rispetto al 2016. «I soldi ci sono, bisogna solo farli spendere alla gente» sostiene Plein mostrandoci un cappotto in coccodrillo nappato bianco della linea Billionaire che costa 127 mila euro e che è il best seller di questa rutilante collezione.

Tutta diversa ma divina la sfilata di Les Hommes, marchio disegnato da Tom Notte e Bart Vandebosh, talentuosa coppia di designer nati e cresciuti ad Anversa dove si sono laureati nella mitica scuola di moda da cui sono usciti geni come Martin Margiela o Dries Van Noten. La loro idea è mixare il sartoriale con lo sportswear, il ciclismo (sport nazionale del Belgio) con una rave musicale. Gran bel lavoro. Bellissima anche la collezione Missoni ispirata dall'eleganza non convenzionale di Serge Gainsbourg e dallo stile incommensurabile dei veri spiriti liberi. Tra i capi più interessanti un trench in fibra di aloe e la maglia finissima doppiata e accorpata su un tessuto tecnico. «Tutto quello che si tocca qui è unico» spiega Angela Missoni e noi pensiamo che il discorso valga anche per lei e per la sua famiglia. John Richmond (quello vero) fa un intelligente lavoro di riappropriazione dei suoi stilemi: il tayloring inglese, il punk, le borchie e il sex appeal. Fantastiche le scarpe da basket costumizzate a mano.

Molto interessante Eleventy con un recupero dell'epopea del jeans in chiave moderna e con il miglior rapporto qualità-prezzo sul mercato.

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