Cronache

La garante dei minori sequestrata dai profughi. "I centri sono polveriere"

La rivolta nella struttura con 30 ragazzi Il procuratore: rischio cooptazione dei clan

La garante dei minori sequestrata dai profughi. "I centri sono polveriere"

Bari - «Questi centri rischiano di diventare vere e proprie polveriere». Così, senza usare mezzi termini, il procuratore del Tribunale per i minorenni di Bari, Ferruccio De Salvatore, interviene su quanto accaduto a Cassano delle Murge, dove la garante nazionale per minori e adolescenti, Filomena Albano, è stata sequestrata in un centro governativo di accoglienza che ospita 30 migranti non accompagnati di età inferiore ai diciotto anni. «Questi ragazzi spiega il magistrato sono arrivati dopo una lunghissima permanenza in strutture per adulti e si trovano in una sorta di limbo, senza nessuna progettualità: è una situazione che porta a interrogarci sull'opportunità di rivedere le politiche di intervento e le strategie di accoglienza», aggiunge il procuratore. Che lancia anche l'allarme sul «rischio di cooptazione da parte dei clan locali».

Il giorno dopo Albano preferisce parlare di «blocco» e non di «sequestro». Ma di certo quella di mercoledì è stata una serata ad alta tensione. I migranti di fatto hanno sigillato le vie di uscita: alcuni si sono sdraiati per terra dinanzi alle auto, altri hanno sistemato sedie, panchine e massi per formare una montagna invalicabile dinanzi ai cancelli. La delegazione è stata circondata. E con il passare dei minuti, scanditi dalle proteste, l'atmosfera si è fatta sempre più pesante. Al punto che la responsabile della struttura è stata minacciata di morte: «Ti taglio la gola», le è stato detto. «Abbiamo potuto chiamare i carabinieri allontanandoci sul viale», racconta la garante pugliese Rosy Paparella. Poi, quando sono arrivati i militari, è cominciata una lunga e complicata trattativa che si è conclusa dopo circa un'ora.

«Quanto accaduto è stato frutto dall'esasperazione», tiene a precisare Albano, che ieri ha visitato un'altra comunità di accoglienza a Trani. «A Cassano spiega ci sono trenta ragazzi che provengono da diversi Paesi africani, prevalentemente da Gambia, Egitto e Nigeria: sono in questo posto da oltre quattro mesi e prima di allora erano stati in Calabria dove erano sbarcati; di fatto prosegue sono in Italia da circa un anno e non riescono a capire perché sono lì da tanto tempo senza fare nulla».

La garante proseguirà la sua missione in Sicilia, altra zona ad alto rischio sul fronte dell'accoglienza. Intanto in Puglia scocca l'ora delle indagini.

La magistratura ha aperto un'inchiesta anche se per il momento non ci sono indagati né ipotesi di reato.

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