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Gare d'appalto per un miliardo senza bando A Roma esplode la bomba Atac: la procura apre un'inchiesta

Roma Chissà se si avvererà il funesto presagio del presidente del Pd Matteo Orfini, che a metà ottobre a Ballarò se ne uscì così: «L'indagine su Mafia Capitale arriverà presto all'Atac».Di certo per il momento l'inchiesta sulla municipalizzata del trasporto pubblico romano c'è. E promette bene. I magistrati della capitale l'hanno aperta dopo la consegna in Procura, da parte del senatore Pd Stefano Esposito, già assessore ai Trasporti durante la giunta Marino, di un dossier di un centinaio di pagine sulle criticità legate alla mobilità cittadina e su presunte irregolarità negli appalti. Il fascicolo, affidato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone ai pm del pool reati contro la pubblica amministrazione, è ancora senza indagati e senza ipotesi di reato. L'indagine si concentrerà sulle gare degli ultimi cinque anni, sulla gestione delle quali Esposito ha riscontrato, parole sue, «un'opacità straordinaria». Tanto da ipotizzare, quando era ancora assessore, la necessità di un commissariamento dell'azienda e una decapitazione dei vertici, anche per i continui disservizi che gli utenti sono costretti a subire. L'indagine non si occuperà soltanto di eventuali illeciti amministrativi ma anche dei nodi più critici della mobilità, come quello della linea Roma-Lido e della metropolitana, interessata da ripetute interruzioni del servizio per guasti.L'ipotesi, confermata tra l'altro dall'Anticorruzione di Raffaele Cantone a cui lo stesso Esposito aveva chiesto di avviare una procedura di verifica sulla regolarità degli appalti Atac, è che in particolare negli ultimi cinque anni le gare siano state affidate per un buon 90 per cento con procedura negoziata, spesso senza la pubblicazione del bando, per un importo complessivo, per forniture, servizi e lavori di oltre un miliardo di euro. «I disagi che tanti cittadini vivono ogni giorno - scrive Orfini in un post su Facebook - probabilmente hanno origine anche dal modo in cui le risorse sono state gestite».

«Ora forse verrà svelato il mistero dei tanti problemi, guasti e disservizi del trasporto pubblico romano», dice il Codacons.

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