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"La gente vuole lavoro e infrastrutture ma la Lega ha una posizione ambigua"

Il deputato azzurro: spero nel principio di realtà che ha salvato l'Ilva

"La gente vuole lavoro e infrastrutture ma la Lega ha una posizione ambigua"

Roma - Onorevole Paolo Zangrillo, lei oggi come cittadino e come commissario regionale di Forza Italia in Piemonte era a Piazza Castello. Che atmosfera si respirava?

«Di grande unità e solidarietà tra le rappresentanze delle categorie e i cittadini presenti. Unità nell'esprimere il malcontento per la scellerata posizione espressa dal sindaco di Torino e dai Cinquestelle su un'opera fondamentale come la Tav».

Si aspettava così tanta gente?

«Sinceramente sì. Basta vivere Torino e il Piemonte e parlare con le persone per cogliere il disagio di un territorio che tra le regioni del Nord ha subito la deindustrializzazione più forte post-crisi finanziaria. Un'opera come la Tav rappresenta una luce e una possibilità, i torinesi e i piemontesi sanno che fermarla sarebbe assurdo e doloroso».

Qual è la richiesta più forte espressa dalla piazza?

«Il desiderio di legare infrastrutture e lavoro. Il gruppo di cittadini che ha organizzato la manifestazione ha colto proprio questo disagio. La speranza è che oggi si possa innescare un circolo virtuoso e si possa cambiare rotta».

L'ha sorpresa la presenza della Lega in piazza?

«Di certo si trovano in una posizione ambigua. La presenza è un segnale importante. Se non sono sprovveduti oggi avranno avuto modo di riflettere e di cogliere un primo segnale di disagio verso il governo».

La sindaca Appendino sembra aver concesso una piccola apertura.

«No, non credo sia una apertura sincera. La sindaca è debole, sta perdendo consenso. È la solita dinamica dei Cinquestelle che quando sono in difficoltà cercano di tamponare. La Appendino mi sembra ostaggio della sua giunta e di persone schierate su posizioni estreme con cui anche per lei è impossibile dialogare».

Cosa si aspetta dalla famosa commissione che dovrà valutare il rapporto costi-benefici della Tav e delle grandi opere?

«Innanzitutto speriamo che stia davvero operando, il sospetto che sia un modo per togliersi dall'imbarazzo di una decisione esiste. In ogni caso è evidente che un'opera considerata fondamentale per tutto il traffico merci proveniente dal Mediterraneo e che durerà cento anni non ha certo bisogno di aspettare una formulina magica che la sostenga o la derubrichi a opera inutile».

Cosa accadrà quindi alla fine? E Salvini riuscirà a far sentire la propria voce?

«Il governo finora tutte le volte che è stato messo alle strette ha dovuto cedere di fronte al principio di realtà, sull'Ilva come sulla Tap. Mi auguro che sulla Tav accada lo stesso. Non si può pensare di bloccare un'opera centrale per la logistica del nostro Paese e che attirerà così tanti investimenti per le nostre imprese. È assurdo pensare di finanziare con 9 miliardi solo per il 2019 il reddito di cittadinanza e bloccare una infrastruttura strategica che all'Italia costa due miliardi e mezzo. Salvini alla fine dovrà confermare che è un'opera da fare assolutamente».

Forza Italia organizzerà sabato prossimo un'altra manifestazione pro-Tav.

«Sì, alla quale parteciperà anche Antonio Tajani.

Ho dovuto combattere lo scetticismo di qualcuno, ma la politica deve fare il suo mestiere e farsi carico con coraggio delle aspettative di cittadini ed elettori».

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