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Germania, autobus gratis contro lo smog

L'Ue accusa le città di eccessivo inquinamento. Ma la misura costa 13 miliardi

Daniel Mosseri

Berlino Trasporti pubblici gratis contro lo smog. È l'estrema misura a cui sta pensando la Germania nel tentativo di abbattere l'inquinamento atmosferico nei centri urbani. Il governo federale si appresterebbe dunque a intervenire con aiuti finanziari diretti là dove la qualità dell'aria è peggiore: le città scelte per l'esperimento sono Reutlingen, Herrenberg e Mannheim nel meridionale Baden-Württemberg, assieme a Bonn ed Essen nell'industrializzatissimo Nord Reno-Wesftalia. Nei giorni in cui il monossido di azoto supera i limiti di legge, il governo si farà carico dei trasporti diventati gratis, ha affermato Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel, spiegando che il piano di azione è al vaglio della Commissione europea. A regime la misura potrebbe costare 13 miliardi di euro all'anno.

È stato poi Peter Altmaier, capo di gabinetto di Angela Merkel, a spiegare che la sperimentazione annunciata è solo l'inizio di un processo più ampio: «Se l'esperienza sarà positiva, ovvero se i limiti dell'inquinamento atmosferico saranno rispettati e la qualità dell'ambiente migliorata, altre città che non rispettano questi limiti potranno rapidamente seguire l'esempio delle prime cinque».

In molti si chiedono chi dovrà pagare il conto dei trasporti se la misura si farà strutturale. Una corsa in autobus, in tram o in metropolitana è normalmente più cara in Germania che in Italia: a Berlino un biglietto costa 2,80 euro, a Monaco 2,90 e ad Amburgo 3,30. A fronte di tariffe relativamente elevate, i servizi sono in gran parte puntuali e affidabili. È dunque normale che il tedesco medio e specialmente chi abita in aree rurali si interroghi su chi dovrà farsi carico dei mancati introiti delle aziende di trasporto. Per Altmaier, uomo di stretta fiducia della cancelliera che gli ha anche affidato il ministero delle Finanze a interim, la domanda è però prematura. «Chiederselo da subito vorrebbe dire partire con il piede sbagliato - ha spiegato al primo canale della radio tv pubblica Ard -. Prima dobbiamo osservare cosa accade nelle città-pilota, parlare con le aziende di trasporto, preparare tutti gli strumenti necessari».

A spingere il governo uscente e ancora in attesa di una riconferma al gran passo sui trasporti è il timore che sulla Repubblica federale cada la scure della Commissione. L'esecutivo comunitario, spesso usato dai tedeschi come spauracchio dei Paesi indebitati a garanzia di un'Europa dell'austerità, si preparerebbe a condannare la Germania per la scarsa qualità dell'aria delle sue città, in particolare per l'eccessivo livello di monossido di azoto generosamente prodotto dai motori a scoppio. Per troppi anni Berlino ha peccato di inazione agli occhi di Bruxelles e oggi la Germania spera di guadagnare tempo e risollevare la propria immagine lanciando i trasporti gratis. Una scelta tardiva ma radicale per evitare la condanna e portare un po' di aria fresca sui cieli tedeschi.

Non mancano le critiche: per i Verdi si tratta dell'ennesima misura a favore dell'industria dell'auto, mentre per i Liberali la scelta è lo specchio della disperazione.

Se la Commissione ha ancora un mese per decidere, in Germania altre possibili novità radicali in tema di trasporto si annunciano invece a breve: fra una settimana il Tribunale amministrativo federale stabilirà se le autorità possano imporre lo stop ai veicoli diesel.

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