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Germania, cinque partiti su sei alle donne La Spd a sinistra con l'ex ministra Nahles

Schulz lascia. Al suo posto potrebbe arrivare la regista del salario minimo

Germania, cinque partiti su sei alle donne La Spd a sinistra con l'ex ministra Nahles

Con quel po' di sessismo tanto amato dai tabloid, la Bild l'ha definita «l'unico vero uomo» del partito. E invece Andrea Nahles, 47 anni, potrebbe diventare la prima donna a guidare la Spd dalla sua fondazione, 155 anni fa. La designazione, avvenuta ieri - ma dovrà essere confermata entro il 22 aprile dal Congresso socialdemocratico - segna un altro record per la politica tedesca. Nahles potrebbe diventare la quinta donna fra i sei leader che oggi dominano la politica in Germania e che rappresentano i partiti al Bundestag. Dopo la cancelliera Merkel (Cdu): Katja Kipping (Die Linke), Alice Weidel (capogruppo dell'estrema destra Afd al Bundestag) e Katrin Göring-Eckardt (leader dei Verdi alla Camera bassa).

Tramontata la stella di Martin Schulz - che nel prossimo esecutivo di Grande coalizione con la Cdu ha rinunciato al ministero degli Esteri e ora lascia anche la poltrona di presidente (provvisoriamente) all'asso pigliatutto Olaf Scholz - l'ex ministra del Lavoro dovrà far digerire alla base socialdemocratica l'intesa di governo che il partito aveva categoricamente escluso alla vigilia del voto. E dovrà traghettare la Spd verso una nuova era dopo il flop di settembre scorso, quando il partito ha registrato il peggior risultato della sua storia (20,5%). Nahles potrebbe essere l'unica a riuscirci davvero. E a farlo da sinistra, essendo la bandiera che sventola contro l'ala più centrista rappresentata da Schulz. Una missione non facile, perché avverrà dall'alto dell'esecutivo e non dall'opposizione, in un partito logorato dalle precedenti alleanze di governo con il centrodestra.

Ai tempi dell'università, di se stessa disse che avrebbe voluto una laurea per evitare una carriera in politica. Poi cambiò idea e spiegò che in futuro avrebbe fatto «la casalinga o la cancelliera». Oggi la prima strada sembra definitivamente sbarrata. E con convinzione, visto che Nahles è entrata nel partito a diciotto anni ed è diventata prima leader dei giovani socialdemocratici, poi segretaria dell'Spd a 39 e ancora ministra del Lavoro a 43, nel terzo governo Merkel. È lei la regista del salario minimo ed è la donna che, a differenza di Schulz, ha sempre guardato di buon grado alla Grande Coalizione, facendolo da sinistra, supportata proprio dai traguardi raggiunti nel suo passato politico. «Non molleremo l'Spd solo perché governiamo con qualcun altro», ha detto al Congresso del partito a gennaio. «Sono in questo partito perché vedo qualcosa di grande nelle piccole cose», ha aggiunto. E le sue parole sono state accolte con più calore di quelle di Schulz.

Ironica e brillante, nota per aver usato i versi di Pippi Calzelunghe («Vi faccio il mondo come mi piace») per attaccare la Cancelliera nel 2013, Nahles è anche una dura. Alla vigilia del flop elettorale di settembre, promise che il governo avrebbe preso «uno schiaffo in faccia». Ora potrebbe dover lavorare con la Cancelliera cercando di non prendere lei nessun colpo.

E dovendosela vedere, nella competizione interna di aprile, con un'altra donna, la sindaca di Flensburg Simone Lange.

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