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Germania, vince sempre la Merkel

Dura sconfitta per i socialdemocratici, l'«effetto Schulz» è già finito. E Angela si rilancia

Germania, vince sempre la Merkel

L'effetto Schulz? Già esaurito. Il partito socialdemocratico subisce nella regione più «pesante» della Germania un'altrettanto pesante sconfitta per mano della Cdu e le speranze del suo leader di contendere ad Angela Merkel la Cancelleria alle elezioni politiche del prossimo 24 settembre si complicano notevolmente.

Il Nord Reno-Vestfalia (Nrw), dove si è votato ieri per il rinnovo del Parlamento regionale, è il cuore industriale della Germania e con i suoi 18 milioni di abitanti è di gran lunga il Land più popoloso tra i 16 che compongono il Paese. Qui la Spd oggi guidata a livello nazionale da Martin Schulz è al governo ininterrottamente da 45 anni. Ma ieri, nonostante la popolarità dell'ambiziosa presidente regionale Hannelore Kraft e smentendo i sondaggi che davano Spd e Cdu testa a testa, la socialdemocrazia ha subito una bruciante sconfitta: ha perso più di 8 punti percentuali rispetto al 2012 e si è assestata a fatica sopra il 30%, mentre la Cdu ha superato il 34%. Non solo: i Verdi, partner della Spd nella coalizione uscente di governo a Düsseldorf, hanno visto dimezzati i loro voti rendendo così impossibile la riproposizione dell'alleanza di governo. Terza forza, al 12%, è diventato un rampante partito liberale (Fdp), mentre l'estrema destra dell'Afd può cantare vittoria: con il 7,5% entra nel Landtag, conseguendo il tredicesimo successo in sedici elezioni regionali.

Il terremoto politico nella Nrw ha avuto come immediata conseguenza le dimissioni della Kraft - che qualche tempo fa veniva addirittura considerata una credibile sfidante di Angela Merkel - da tutte le cariche nel suo partito. Quanto a Schulz, che da quando è stato eletto alla segreteria socialdemocratica non ha assistito ad altro che a sconfitte elettorali venute a smentire sondaggi iniziali che lo davano alla pari con la Merkel nelle preferenze dei tedeschi per la prossima Cancelleria, deve arrampicarsi sui vetri per cercare di mantenere alto il morale dei suoi delusi sostenitori. Il leader della Spd ha riconosciuto la gravità della sconfitta ma ha sostenuto che le prospettive di vittoria in settembre, con il partito dieci punti più in alto rispetto al 20% indicato dai sondaggi al momento della sua nomina, restano intatte.

Resta da vedere se il franco successo dei liberali permetterà il loro ritorno nel governo locale al fianco della Cdu, o se i numeri dei seggi attribuiti (ancora incerti) spingeranno alla formazione di una «grande coalizione» Cdu-Spd come accade a Berlino. L'onda lunga della Cdu e dell'Fdp potrebbe anche portare a una coalizione tra i due partiti a livello nazionale dopo il voto di settembre.

Ma quattro mesi in politica sono un tempo lungo.

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