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Già fermo il dl Di Maio Maggioranza in tilt su buoni lavoro e flat tax

Paletti di Tria: "Occhio ai vincoli di bilancio". Ed è stallo pure sul reddito di cittadinanza

Già fermo il dl Di Maio Maggioranza in tilt su buoni lavoro e flat tax

Il reddito di cittadinanza diventa materia di studio e di confronto addirittura con la Banca mondiale. Flat tax da realizzare se e quando ci saranno le risorse. Stallo anche sull'unico provvedimento varato ufficialmente dal governo, il decreto dignità del quale fino a ieri sera non si conosceva il testo. Circostanza che ieri ha fatto infuriare le opposizioni, ma che in realtà è la prosecuzione della vecchia tradizione dei governi italiani che consiste nell'approvare le copertine dei provvedimenti e regolare il contenuto in seguito.

La politica economica si conferma il vero scoglio della maggioranza giallo verde tra vincoli di bilancio che zavorrano l'azione dell'esecutivo e le differenze politiche, che si fanno sentire sempre più.

Ieri all'assemblea dell'Abi il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha ricordato che i primi non sono negoziabili. Le riforme contenute nel programma di governo vanno fatte garantendo la riduzione del debito e «valutando attentamente quale sia la dinamica temporale di questo percorso più conveniente». Quindi tempi lunghi per reddito di cittadinanza e flat tax. Tutto dipende dalla crescita dell'economia nei prossimi mesi visto che «sembra profilarsi una revisione al ribasso» delle prospettive di crescita. Tempi lunghi come minimo.

Poi ci sono le differenze politiche, deflagrate lunedì sul caso voucher, con Luigi Di Maio e Matteo Salvini su posizioni contrapposte, il primo contrario a una reintroduzione senza limiti del bonus per i lavori salutari, il secondo intenzionato a riproporlo almeno per alcuni settori economici.

Frizioni talmente evidenti che ieri si è mosso Palazzo Chigi per derubricare le differenze tra M5s e Lega alla competizione tra i ministri dello Sviluppo e dell'Interno, che sono anche capi politici.

Il premier Giuseppe Conte ha assicurato che l'Italia ha bisogno sia della flat tax sia del reddito di cittadinanza: «Ho costruito dei tavoli tecnici su entrambi i fronti. Affronteremo tutti i dettagli, tra cui anche le tempistiche». Andranno di pari passo. Sottinteso, al rallentatore.

Per dare una misura ieri il governo ha comunicato che Di Maio e Tria hanno incontrato il direttore generale Europa della Banca mondiale, Arup Banerji per discutere del reddito di cittadinanza. Anche Tria ha organizzato una équipe per studiare il sussidio. Nessuna urgenza, insomma.

L'economia divide. E già si intravedono maggioranze anomale. Ieri è arrivata la disponibilità del reggente Pd Maurizio Martina a votare una misura per il reddito minimo. E l'indisponibilità a reintrodurre i voucher lavoro. Insomma un assist del Pd al Movimento 5 stelle.

Sull'altro fronte continua l'offensiva di Forza Italia per fare emergere le differenze tra i partiti della maggioranza puntando sulle proposte. Dopo il ritorno dei voucher, la flat tax per i professionisti, potrebbe essere il turno di un pacchetto casa. Maurizio Gasparri, sull'onda di una nuova conferma che il mercato dell'immobiliare non si sta riprendendo, ha rilanciato la proposta di Confedilizia di applicare la cedolare secca anche gli immobili commerciali e l'eliminazione dell'Imu su quelli sfitti. Temi sui quali Matteo Salvini si è impegnato.

Tutte sfide che affronteranno governo e Parlamento a partire dall'autunno, quando inizierà la sessione di bilancio. L'esecutivo non potrà non fare scelte. Prima ancora, l'iter di conversione del decreto dignità e gli emendamenti.

Sempre che esca fuori il testo.

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