Politica

Giù dalla finestra per sfuggire al fidanzato violento

La ventiseienne era rimasta segregata per quattro giorni in casa del playboy santone

Paola Fucilieri

Milano «Oldrani? Lasciamo stare». E giù a ridere. Quando ieri a Bologna, lungo via Mazzini - appena fuori dalle mura e a due passi dall'ospedale Sant'Orsola - hanno saputo della sua nuova «impresa», stavolta milanese, di Giacomo Oldrati si sono ricordati subito tutti.

La città turrita non è certo una metropoli. E se martedì a Milano ha fatto scalpore la notizia dell'ultima fiamma 26enne del «cuoco-playboy-santone», fuggita nuda dal balcone della loro casa alla Barona, periferia sud ovest della città, precipitando dal secondo piano e rimediando la frattura del malleolo e numerose ferite alle gambe e al volto nel tentativo di scampare alla furia del fidanzato di 39 anni (Oldrani appunto), in balia del quale era rimasta segregata per 4 interminabili giorni, figuriamoci se, nonostante siano passati quasi sette anni, nel capoluogo emiliano possono aver dimenticato l'aitante ragazzone milanese. Che nel 2012, quando aveva poco più di 30 anni ed era disoccupato, proprio fregiandosi di doti da «guru», era riuscito a disporre della vita di ben quattro donne - l'ex compagna, due coinquiline e un'amica - conquistate (e assoggettate al suo volere, con atti umilianti e vessatori) a suon di filosofie orientali, tatuaggi, teorie energetiche, pesci tropicali, spade giapponesi e gli ormai famigerati «coralli palythoa», con i quali le drogava per poi stuprarle, sottoponendole anche a pratiche feroci come strappare nei con le forbici.

L'anno scorso i giudici bolognesi, al termine del processo, l'avevano assolto perché ritenuto incapace di intendere e di volere a causa di quello che venne definito un vizio totale di mente causato, come stabilirono due psichiatri, da un «disturbo grave di alternanza» (era cioè bipolare). Sentenza che non solo lo dispensò dall'obbligo di dover risarcire le vittime, ma gli permise anche di rifarsi una vita, cominciando con un anno appena di libertà vigilata, con il solo obbligo di sottoporsi alle sue terapie.

Visto quanto è accaduto martedì a Milano, l'uomo pare non aver colto questa buona occasione. Tant'è che, mentre teneva sequestrata la compagna in casa a Milano, ha continuato a colpirla con schiaffi, pugni, calci e afferrarla per la gola, obbligandola anche a immergersi (e a restare) in una vasca di acqua gelata. Martedì alle 14.30 la poveretta è scappata, quindi è stata soccorsa dai vicini e dalla polizia. Davanti agli agenti Oldrati, che era in casa, all'inizio è stato conciliante. Subito dopo, però, si è scagliato contro di loro, tanto che per bloccarlo hanno dovuto spruzzargli in faccia dello spray al peperoncino.

Prima di arrestarlo per sequestro di persona e lesioni personali.

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