Politica

"Giù le mani dalle nostre tradizioni: confini, bandiere e amor di Patria esistono"

"Giù le mani dalle nostre tradizioni: confini, bandiere e amor di Patria esistono"

«Siamo tutti stranieri». Impressionante come queste tre parole, tre semplici parole, possano creare liti politiche, istigare odio e possano perfino nei casi estremi fare arrivare alla violenza. Sinceramente io non sono d'accordo con questa affermazione, poiché i confini esistono, le bandiere esistono, l'amore per la patria esiste. Quando passo sotto il maestoso Colosseo, quando cammino davanti all'Altare della patria, il mio cuore viene trafitto da un sentimento di appartenenza.

A casa di mia nonna c'è il tricolore. Io mi fermo sempre ad ammirarlo e penso alla mia Italia, alla mia amata Italia. Penso a tutta la storia d'Italia, alle vittorie, alle sconfitte e all'ingiustizia. Mi viene in mente l'unità d'Italia, la Guerra d'indipendenza, penso a Garibaldi. Mi fermo e ripeto tra me e me: «Giuseppe Garibaldi, unità d'Italia». D'improvviso mi viene in mente il dolore, la povertà che l'unità d'Italia a afflitto al Sud. Poi mi viene in mente la Prima guerra mondiale, mi vengono in mente gli eroi-soldati caduti in guerra. Cerco di immaginare come questi eroi di guerra hanno lasciato la famiglia per andare a difendere e per andare a onorare la patria. Poi rifletto e penso di soldati sopravvissuti alla Grande guerra. Sono passati 15 minuti e io mi rendo conto che sto ancora fissando la bandiera. Tutto d'un tratto noto i colori del tricolore: verde, bianco e rosso. Il verde mi rappresenta la vita, il bianco mi ricorda la purezza d'animo di tutti deceduti e i feriti delle foibe tra cui i miei parenti. Infine c'è il rosso. Il rosso mi ricorda il sangue degli innocenti come gli ebrei nel periodo nazifascista.

Molte persone si chiedono: l'Italia si dovrà bagnare le mani di sangue di immigrati? Io invece mi chiedo: Italia si dovrà bagnare le mani di sangue degli italiani? Analizziamo attentamente questo termine: «immigrato». Queste lettere che accostate in quest'ordine fanno venire in mente tanti fatti accaduti. Questo termine fa venire in mente cosa accade al giorno d'oggi. Su questo argomento ossia l'immigrazione, mi reputo una ragazza colta. Perché ho avuto modo di formulare il mio pensiero grazie alla mia irrefrenabile curiosità: sentivo parlare i miei genitori, sapevo che mio zio è senatore di fratelli d'Italia. Quindi in primo luogo ho voluto chiedere a loro. Mio padre, mia madre e mio zio hanno risposto: «Non ti vogliamo influenzare con il nostro pensiero». Non avendo trovato alcuna risposta, ho voluto fare qualche ricerca su questo argomento, pian piano mi sono sempre più appassionata alla politica. Da ciò che ho compreso dai libri di studio e dalle mie fonti sono in grado di spiegare l'immigrazione.

L'immigrazione si divide in immigrazione regolare e immigrazione clandestina. Gli immigrati per sfuggire alla guerra oppure per non essere perseguitati per la loro religione vendono tutti i loro beni per procurarsi cifre molto alto di denaro. Questo denaro arriva nelle mani degli scafisti in cambio di un passaggio fino in Sicilia, a Lampedusa. Non tutti passeggeri riescono ad arrivare. Durante il viaggio ogni secondo della loro vita potrebbe essere l'ultimo. Il viaggio non è tutto rose e fiori, perché queste persone hanno lo spazio sufficiente per respirare. Le persone che arrivano a Lampedusa chiedono asilo politico, permesso di soggiorno. Chi riceve i permessi viene considerato regolare. A chi non viene concesso viene considerato immigrato clandestino. Il mio pensiero è che pretendo dagli immigrati come pretendo da chiunque rispetto per le donne. In seguito disdegno il rapper immigrato Bello-figo che nelle sue canzoni incita lo stupro di, come le chiama lui, «fighe bianche». In seguito sono convinta che noi italiani non dobbiamo rinunciare alle nostre tradizioni. C'è gente che vuole togliere il crocifisso dalle classi.

Io dico: «Giù le mani dalle nostre tradizioni».

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