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Gialloverdi in tilt sul passante di Bologna: c'è l'ok dei grillini, la Lega prende tempo

Toninelli ha dato il via all'opera facendo infuriare la base. I dubbi di Rixi

Gialloverdi in tilt sul passante di Bologna: c'è l'ok dei grillini, la Lega prende tempo

L'intesa tra il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (nel tondo), la Regione Emilia Romagna e il comune di Bologna per dare il via libera ai cantieri del Passante di mezzo, apre uno strappo storico tra il M5s e la sua base bolognese. Gli eletti sotto le Due Torri scrivono al ministro: «Siamo sempre stati contrari alla realizzazione del Passante. Abbiamo più volte ribadito che il principale problema della viabilità bolognese è la mancanza di collegamento pubblico tra hinterland e città. Per noi la congestione del traffico non si risolve allargando le strade o spostandole. Per questo crediamo sia doveroso che il ministro venga a constatare di persona che cosa si possa o non si possa fare per migliorare la sicurezza nel nodo bolognese». Una presa di posizione necessaria dopo che i comitati di quartiere contrari al potenziamento di autostrada e tangenziale si sono rivoltati contro i grillini locali, accusandoli di tradimento: «Vogliamo portare il ministro di persona a vedere e respirare l'inquinamento atmosferico e acustico a cui la sua decisione ci porterà».

Così dopo mesi di litigi sul via libera ai cantieri si innesca un nuovo cortocircuito tra Cinque stelle e Lega. Da una parte Toninelli che ha dato l'ok per sbloccare l'opera, visto che l'analisi costi-benefici effettuata dal Mit ha dato esito positivo: «Le opere, quelle utili alla collettività, le facciamo. A breve partirà l'iter che porterà in tempi rapidi all'avvio dei cantieri». Dall'altra il sottosegretario leghista Edoardo Rixi che invece ha parlato di tempi lunghi per l'avvio dei lavori.

Ruoli invertiti, con il Pd che accusa il Carroccio di mettere i bastoni tra le ruote e i grillini locali che si ribellano ai vertici.

Oltre al Passante poi è stata sbloccata anche la bretella Campogalliano-Sassuolo, che il Movimento in campagna elettorale prometteva di fermare. «Abbiamo preso questa decisione a malincuore. L'ex ministro Delrio ha spiegato il grillini Michele Dell'Orco ha chiuso l'iter una settimana prima che si insediasse Toninelli. Fare diversamente avrebbe comportato il pagamento di ingenti penali».

Un semaforo verde che i parlamentari emiliani del M5s hanno usato per rivolgersi così alla Lega: «Noi seri e responsabili, lo stesso dovrebbero fare gli altri partiti sull'inutile tratta Tav Torino-Lione».

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