Cultura e Spettacoli

Giannini si finge super partes ma per l'esordio sceglie Prodi

L'ex Repubblica assicura: il talk non sarà né di destra né di sinistra. E su Floris: à la guerre comme à la guerre

Giannini si finge super partes ma per l'esordio sceglie Prodi

Roma - «Mai mi sarei immaginato nella vita - confessa Massimo Giannini, ex vicedirettore di Repubblica e da questa sera conduttore di Ballarò su Rai3 - che un giorno avrei avuto una platea di giornalisti tutta per me». Effetto di una conferenza stampa, quella tenuta ieri a viale Mazzini, dove non solo si presentava il programma, che quest'anno cambia volto e voce, ma dove si replicava anche alle tante fughe di notizie che stanno gettando sul format di Raitre più di un'ombra. Al fianco di Giannini c'era il direttore di Raitre Andrea Vianello. Ed è quest'ultimo a mettere nero su bianco le risposte definitive ai dubbi che serpeggiano da giorni. «Il costo di Ballarò non è lievitato (i giornali hanno parlato di guadagni stellari per il suo nuovo conduttore, ndr ). Siamo in linea con quelli dell'anno passato - spiega Vianello - Anzi la trasmissione durerà mezz'ora in più». Inoltre, aggiunge il direttore di Rai3, questa trasmissione «è la migliore della rete nel rapporto costo/share». Giannini spiega soprattutto come sarà la trasmissione: meno ingessata e meno sensibile al bisogno di visibilità dei politici. «E soprattutto né di destra né di sinistra». Avrà come sondaggista Alessandra Ghisleri e come opinionista Ilvo Diamanti. Un ruolo non secondario verrà affidato all'attore Filippo Timi protagonista di una mini-fiction dedicata a un politico popolare ma privo di scrupoli. Vianello approfitta della conferenza stampa per rispondere a distanza a Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza, che lamentava nei giorni scorsi l'inopportuna - a suo dire - scelta di un esterno per coprire il ruolo che fu di Giovanni Floris. In clima di spending review , è il senso dell'attacco di Fico, dare cachet stellari a un esterno senza valorizzare le risorse aziendali è un insulto al buonsenso. «Anche Floris era un esterno - puntualizza Vianello - ma la Rai deve essere culla delle migliori professionalità esterne. Dobbiamo avere la capacità di attrarre». E sull'esito di questa nuova avventura Giannini si mostra sereno. «Guarderò i dati Auditel, ma non mi ammalerò per questi». La sfida con Floris? « À la guerre comme à la guerre » chiosa Giannini. La prima puntata, infatti, sarà una partenza col botto, tanto per non rischiare. Non solo ci sarà Romano Prodi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, ma la prima puntata del nuovo Ballarò ospiterà anche un intervento a sorpresa di Roberto Benigni. Nella scorsa stagione, un po' come gli altri talk , anche Ballarò ha perso ascolti: passando dal 16% al 13% di share medio. «Il modulo funziona, rivoluzioni non servono - assicura Giannini - c'è stato però un calo e qualcosa va cambiato». A partire dai comici. Maurizio Crozza, infatti, non sarà più della squadra visto che sempre questa sera sarà ospite di Floris su La7 .

«Un avvicendamento tra le migliori firme della satira è parte dell'innovazione che vogliamo apportare» conclude Giannini.

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