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Manovra, vertice lunedì. Giorgetti rassicura: "Pronti a tirare le fila..."

Il sottosegretario leghista parla ai cronisti dopo l'ok della fiducia alla Camera

Manovra, vertice lunedì. Giorgetti rassicura: "Pronti a tirare le fila..."

Sarà lunedì il giorno decisivo per la manovra. Lo ha confidato il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ai cronisti radunati in Parlamento dopo il primo sì della Camera alla legge di bilancio.

Lunedì "si farà il punto", ha detto Giorgetti, spiegando che "arriveranno i calcoli della ragioneria e dell'Inps". Ci sarà dunque un vertice di governo, che "non è ancora in agenda, ma si farà". L'appuntamento sarà cruciale per orientare la linea dell'esecutivo, chiamato a rimodulare alcuni provvedimenti per evitare la procedura d'infrazione annunciata dall'Unione Europea. Martedì prossimo il premier Giuseppe Conte è atteso in Parlamento per riferire sulla manovra, ma Giorgetti sottolinea che prima "ci deve essere una decisione politica".

Nell'esecutivo c'è un confronto di posizioni, con i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio che non vogliono mollare sui rispettivi cavalli di battaglia - quota 100 e reddito di cittadinanza - e il ministro dell'Economia Giovanni Tria desideroso di mediare con Bruxelles. Ma Giorgetti non dubita che si troverà una quadra: "Il governo è uno - scandisce il leghista - e quindi ci sarà per forza una posizione unica".

Sulla trattativa con Bruxelles, Giorgetti è lapidario. "Un punto di incontro si trova se si confrontano due ragionevolezze - commenta - io ho fiducia nella ragionevolezza del Governo e spero in quella della Commissione Ue".

A Montecitorio è arrivato oggi il primo via libera alla manovra economica, con 312 voti a favore e 146 voti contrari. Ma la vera partita si gioca nella prossima settimana al Senato, quando il governo proporrà gli emendamenti al testo stilati in seguito alla mediazione con l'Unione europea.

Dopo l'invio della bozza di manovra con il rapporto deficit/Pil al 2,4%, infatti, Bruxelles ha minacciato una procedura d'infrazione contro l'Italia, che si concretizzerà qualora il governo non apportasse delle modifiche.

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