Cronache

Giovani, belle e provocanti. La gang di nomadi modelle

Le ragazze, truccate e in abiti sexy, si intrufolavano nelle abitazioni senza destare sospetti: arrestate

Giovani, belle e provocanti. La gang di nomadi modelle

Finiamola con i luoghi comuni! Chi l'ha detto che una «zingarella» debba essere brutta, sporca e cattiva? Può essere anche bellissima, affascinante, ma se è ladra tale rimane. Per il resto i tempi cambiano «rapidissimevolmente», il glamour è d'obbligo in questo Millennio smart, l'apparenza impera e dunque perché non applicarla al crimine. In fondo è una storia che si ripete. Antica quanto l'uomo. E la donna. Nessuna sorpresa, dunque, se aprendo la porta di casa (ammesso che non sia stata sfondata) vi troviate di fronte giovani bellezze agghindate come modelle. Aggraziate, smaglianti, ma sempre di ladre trattasi, spesso gitane (così non si offende nessuno), ma comunque delinquenti. Il fatto è che così magari si passa sì «osservate», ma l'occhio cade in maniera «diversa», l'attenzione su valigioni zeppi di refurtiva quando se ne vanno devia verso altri pensieri. «Beata lei, bella giovane. Parte, se ne va in vacanza...»

Eccola l'ultima trovata in fatto di furti in appartamento scoperta dai poliziotti romani che, incrociando denunce e immagini di videosorveglianza dei palazzi nelle zone più centrali della città, hanno scovato una banda di giovani nomadi che, spacciandosi per belle e ingenue turiste, riuscivano ad intrufolarsi ovunque senza destare sospetti.

Abiti attillati, trucco, tacchi e dentro le borsette attrezzi da scasso.

Come riporta il Messaggero, anche gli agenti che se le sono trovate di fronte all'inizio sono rimasti perplessi: troppo carine e così ben curate quelle ragazzine decisamente non destavano sospetti. In realtà è invece bastato un rapido controllo al terminale per svelare una lunga scia di «alias», ovvero nomi e cognomi falsi, che, furto dopo furto e relative manette, le giovani avevano collezionato nella loro già intensa carriera. La gang, stando alle ricostruzioni degli investigatori, operava in diverse zone di Roma, senza un ordine preciso: centro storico, Parioli, Flaminio, Salario. Ma sempre con una precisa strategia: fingersi appunto belle turiste o modelline per introdursi anche laddove, in alternativa, avrebbero destato sospetti. In caso di «sorprese»Basta si finge di aver sbagliato piano, di essere alla ricerca del solito, immancabile «B&B», di non capire l'italiano. Una volta dentro i palazzi, poi, ecco spuntare chiavi «bulgare», cacciaviti e grimaldelli.

Le indagini degli investigatori- sempre secondo quanto riporta il quotidiano romano- avrebbero appurato che queste giovani nomadi non sarebbero di stanza dai campi rom della Capitale, come invece accade nel caso delle baby borseggiatrici che ogni giorno assaltano i turisti sulle linee metro. Al contrario, le pericolose «bellezze» risiederebbero nel quadrante Est, vere e proprie case, anzi lussuose villette arredate altrettanto lussuosamente.

Beh, coi soldi, gli ori e i preziosi dei derubati, non è così difficile.

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