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La giravolta della Appendino: spot sul gioco d'azzardo sui bus

Pubblicità del casinò francese sui mezzi pubblici a Torino Ma il sindaco faceva la paladina della lotta alla ludopatia

La giravolta della Appendino: spot sul gioco d'azzardo sui bus

Roma - I bus girano per Torino tappezzati dalle immagini pubblicitarie del casinò francese di Briançon, a un'ora e mezzo dal capoluogo piemontese. Esulta nelle immagini una bella coppia di giovani che vince al tavolo verde e accanto brillano invitanti roulette e slot machine, circondate da indicazioni stradali, telefoniche e telematiche per chi volesse altre informazioni. Tutto normale, se non fossimo nella città di Chiara Appendino, irriducibile avversaria del gioco d'azzardo. La sindaca del M5S ha fatto della lotta alla ludopatia uno dei punti premianti del suo programma e già prima dell'elezione, sei mesi fa, dall'opposizione attaccava l'amministrazione Fassino chiedendo di sospendere la pubblicità di un casinò online, sponsor del Torino allo stadio Olimpico, perché il Comune che ne è proprietario «ha modificato i propri regolamenti per vietare la sponsorizzazione e la promozione del gioco d'azzardo negli ambiti di propria competenza».

Come mai, c'è da chiedersi, un anno dopo da sindaca accoglie un casinò a due passi dalla Val di Susa come sponsor dei mezzi pubblici? Che la Appendino abbia due facce e non sia poi così diversa dal suo leader Beppe Grillo, maestro di giravolte o dalla collega romana Virginia Raggi, campionessa di gaffe? Da ricordare che a settembre la sindaca ha firmato sotto i riflettori un'ordinanza «antigioco» per limitare l'orario di accesso alle slot machine a sole 8 ore al giorno. D'altronde, tutto il Piemonte è mobilitato nella lotta alla ludopatia e molti sindaci hanno attuato prima di lei il giro di vite. C'è, infatti, una legge regionale (la 9/2016) che proibisce la pubblicità delle sale da gioco tout court, e non prevede eccezioni per i bus. Anzi, all'articolo 7, comma 2, invita a trovare accordi con le società di Tpl per «vietare la concessione di spazi pubblicitari relativi al gioco a rischio di sviluppare dipendenza sui propri mezzi di trasporto».

Malgrado tutto questo i bus dell'azienda di trasporto pubblico Gtt girano ora per Torino pubblicizzando il Casinò di Briançon, da marzo in mano a due manager, uno francese e uno belga. Da poco inaugurato con il nome Circus, è aperto no-stop dalle 12 alle 3 di notte e offre 30 nuove slots, una scintillante roulette elettronica e un ricco palinsesto di eventi, animazioni e concerti per tutti, anche per chi non ama il gioco.

É un mistero che cosa abbia spinto la sindaca a rinnegare la sua battaglia moralizzatrice contro la ludopatia così clamorosamente, oltretutto incentivando il gioco a favore delle casse francesi. A meno che anche lei non sia stata contagiata dall'«emozione del rischio» e dal «piacere della sfida» che sono il motto del casinò in questione.

Una volta arrivata alla prima poltrona della città la Appendino ha forse dimenticato con quanta foga a gennaio scorso si scagliava, con il consigliere comunale Vittorio Bertola anche lui dei Cinque Stelle, contro l'accordo di sponsorizzazione siglato fra il Torino Football club e una società di casinò online, in un'interpellanza all'assessore allo Sport del Comune di Torino, Stefano Gallo.

Rimane l'incoerenza di una strategia per cui, da un lato si riducono gli orari per giocare alle slot in bar e sale gioco della città e dall'altro s'invoglia a frequentare un casinò Oltralpe.

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