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La tassa sulla casa può saltare

A giudizio gli uomini dello spread: fu complotto anti Berlusconi. Tra furti e trattative segrete, Forza Italia presenta gli emendamenti alla legge e mobilità la piazza

La tassa sulla casa può saltare

Il marcio vero è quello di cui non si parla. Tra una birra e un campari perfino nei bar di periferia tutti chiacchierano della leggendaria trattativa tra Stato e mafia, mentre poco si dice su altre responsabilità di Napolitano. Ricordate le vicende dell'estate-autunno 2011? È la caduta di Berlusconi. Su quella stagione ci sono molte ombre. Il sospetto che sia stata un'operazione a tavolino è forte. Qualcosa che assomiglia a un complotto, con un calcio alle regole della democrazia, con interferenze di governi stranieri, giochi di alta finanza e di spread e la regia di Re Giorgio. Tutto questo è raccontato nel libro di Alan Friedman Ammazziamo il Gattopardo. Come ricorderete il primo a raccontare nel suo libro di memorie ( Stress test) il complotto contro Berlusconi fu l'ex ministro del Tesoro Usa Timothy Geithner. Ci furono pressioni verso Washington per non sostenere i prestiti del fondo monetario all'Italia. Obiettivo: far cadere il governo. Obama disse no: «Non possiamo avere il sangue sulle nostre mani». Ma ci pensò una tempesta finanziaria a far ballare l'economia italiana.

Adesso da Trani arriva una notizia importante. È un altro mattone nella ricostruzione del complotto anti Berlusconi. Cinque manager di Standard & Poor's e uno di Fitch sono stati rinviati a giudizio. L'accusa è manipolazione del mercato ai danni di uno Stato sovrano in relazione ai giudizi espressi tra agosto 2011 e gennaio 2012 sull'affidabilità del sistema creditizio nazionale e del sistema Italia.

Ma oggi c'è un altro «complotto» che si sta consumando all'ombra del renzismo. È un complotto politico e sociale. La vittima è la classe media italiana. Gli ottanta euro sono stati finanziati con la tassa sul risparmio gestito, poi Renzi ha confermato tutte le tasse introdotte su immobili, case, capannoni industriali, negozi. Nel 2008 con Berlusconi le tasse sulla casa erano circa 11 miliardi di euro, oggi sono 33-34 miliardi. È da qui che nasce la rivolta di Forza Italia. La prima mossa sarà in Parlamento, con un emendamento, preparato da Renato Brunetta, che prevede la riduzione di 20 miliardi di imposte sulla prima casa e su certe tipologie di edifici industriali, commerciali e agricoli. Le coperture finanziarie sono state individuate all'interno del piano Cottarelli sulla spending review.

La seconda mossa sarà mobilitare ogni area del Paese per il «casa day» contro le tasse di Renzi, nuovo sceriffo di Nottingham, con la complicità della sentinella delle tasse, Alfano, che preferisce controllare i gay.

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