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Il governo accusa Autostrade: "Frasi indecenti, tacciano"

La società: "Sul ponte abbiamo rispettato i contratti". Toninelli e Di Maio esplodono. Estesi i pedaggi gratuiti

Il governo accusa Autostrade: "Frasi indecenti, tacciano"

«Tutti gli obblighi sono stati rispettati» dichiara Autostrade sul crollo del ponte Morandi. «Un'indecenza» ribatte il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Allo scadere dei quindici giorni dalla lettera di contestazione inviata all'indomani delle tragedia dal ministero alla concessionaria, il cda della società ha fatto sapere di aver predisposto le contro deduzioni che oggi arriveranno sul tavolo del ministero. Il contenuto è chiaro: nessuna responsabilità di Autostrade sul crollo, nessuna violazione di quanto previsto dalla convenzione con cui lo Stato le ha affidato la rete. E lo scontro con il governo s'infiamma.

Il cda, presieduto da Fabrizio Cerchiai, si è riunito ieri e in una nota ha confermato «il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della società». Ma il fuoco incrociato contro la concessionaria parte subito dopo la dichiarazione. Inizia il vicepremier Luigi Di Maio: «Me la sono riletta tutta attentamente. Far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto. Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro - precisa il ministro -. Per il resto, consiglio ad Autostrade di tacere. Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo». Così la risposta alle accuse di «gravi inadempienze» sulla base delle quali l'esecutivo vuole proseguire con la procedura di revoca della concessione si trasforma in un nuovo braccio di ferro.

«È incredibile sentir parlare di puntuale adempimento degli obblighi dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all'indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano» rincara Toninelli.

Si va dritti verso la guerra legale sulla decadenza, se non di tutta la rete, almeno - è una delle ipotesi - della tratta della A10. Una linea confermata dal sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, che pur all'indomani della tragedia era stato il più restio a imboccare la via della nazionalizzazione: «Primo obiettivo è la revoca, poi discuteremo politicamente come procedere».

In ballo però c'è un indennizzo boomerang da versare alla società. Uno scontro che passa anche dalla ricostruzione del ponte: il governatore ligure Giovanni Toti insiste affinché venga affidata alla stessa Autostrade con Fincantieri, ma il governo continua invece a voler escludere la concessionaria relegandola al ruolo di mera finanziatrice. Ieri la società ha presentato il piano di demolizione che prevede un mese di lavori, ma un altro mese prima di diventare esecutivo. Ci sono poi le imprese e le famiglie: dopo la moratoria sui mutui per gli sfollati è arrivata anche quella sulle bollette di gas e luce. Autostrade amplia la platea di beneficiari delle esenzioni dai pedaggi su tutta l'area genovese: dal 6 settembre saranno attive sia per chi proviene dalle entrate a ponente sia dalle tratte di A7 e A12 comprese tra i caselli di Vignole e Sestri Levante.

Intanto le indagini vanno avanti. La Procura di Genova, che chiede rinforzi al ministero della Giustizia per seguire le indagini e gestire la lunga inchiesta, sta analizzando nuovi filmati del crollo per ricostruire il momento del cedimento e le sue modalità.

In corso anche approfondimenti sul black out di una telecamera della società Autostrade per accertare che non vi siano state eventuali manomissioni delle riprese.

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