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Il governo batte già in ritirata: aumenta l'Iva, slitta il condono

Tria annuncia: l'imposta salirà nel 2020. M5s congela il decreto fiscale. Savona: se lo spread vola cambiamo tutto

Il governo batte già in ritirata: aumenta l'Iva, slitta il condono

Ufficialmente leghisti e pentastellati sono concordi. «Andiamo avanti manovra non cambia. I cittadini ci chiedono di tirare dritto», hanno detto ieri sera i due vicepremier e leader M5S e Lega Luigi Di Maio e Matteo Salvini al termine di un vertice di maggioranza convocato dal premier Conte. Anche lui convinto che «i numeri non sono in discussione».

Quindi ufficialmente non ci sarà un cambiamento di rotta sul Def del governo gialloverde. Ma tanti indizi fanno pensare al contrario. Reddito di cittadinanza da limare e rendere meno generoso. Poi riforma delle pensioni anti-Fornero con una scadenza. Ma anche garanzie sui conti all'Europa da assicurare tramite aumenti parziali dell'Iva per il 2020 e il 2021, come ha confermato ieri il ministro dell'Economia Giovanni alle commissioni Bilancio riunite.

Confermata la sterilizzazione degli aumenti previsti dalle clausole di salvaguardia per il prossimo anno. Per i due anni successivi «troverà spazio la riduzione degli aumenti dell'Iva per 5,5 miliardi e 4 miliardi», rispettivamente nei due anni. Quindi rincari selettivi o, più verosimilmente, passaggi di merci dalle aliquote agevolate a quella più alta. Sempre che con la prossima legge di Bilancio non si arrivi a sterilizzarle come nel 2019.

Capitolo fiscale comunque complicato, come dimostra lo scontro tra M5s e Lega sulla «pace fiscale». Il provvedimento dovrebbe andare oggi al Consiglio dei ministri, ma ieri i pentastellati hanno chiesto il rinvio a lunedì. A Di Maio non piace la «flat tax» del 15% per i capitali emersi e sul tetto a 500 mila euro di Salvini.

Gli aumenti dell'Iva promessi sono un modo per convincere la Commissione europea che il governo fa sul serio, tanto da fare scattare - come fuori dai riflettori ha suggerito la Commissione Ue agli ultimi tre governi - i rincari dell'imposta su beni e servizi.

Ma più del giudizio europeo fanno paura i mercati, tanto che ieri il ministro agli Affari europei Paolo Savona, contraddicendo l'ottimismo del premiere dei due vice, ha detto che «se ci sfugge lo spread deve cambiare la manovra». La volontà di cambiare passo la certifica anche il vicepremier Luigi Di Maio. «L'obiettivo è raccontare a tutte le cancellerie europee che questa non è una manovra né contro l'Europa né contro gli altri governi». Ma il leader pentasetllato non ha nessun timore che le scelte del governo siano quelle sbagliate. Ad esempio sulle banche. «Non possiamo fermaci perché ci sono 7 o 8 banche che si trovano in difficoltà», ha detto Di Maio.

Un assaggio di cosa potrà accadere concretamente l'ha dato ieri il ministro dell'Economia Tria. Sulle pensioni ha di fatto spiegato che la misura è temporanea, un po' per rendere più graduale il passaggio ai criteri severi della Fornero, un po' per andare incontro alle esigenze di turn over delle aziende. «Noi abbiamo messo in bilancio fondi per un intervento permanente, ma un governo consapevole quando introduce nuove misure, in parte sperimentali, vedrà l'effetto e in base a quello vedrà come continuare, in quale forma e misura». Sarà quindi sottoposto alla verifica periodica su conti e crescita che il governo ha annunciato. Se non darà i risultati attesi su occupazione e crescita si potrà cancellare. Il perimetro del reddito di cittadinanza è soggetto a modifiche. Magari introdotte durante l'iter della legge di Bilancio. Tria ha citato gli strumenti per «evitare abusi», ma le modifiche potrebbero essere più profonde.

Il reddito pentastellato è troppo generoso, come ha certificato ieri Bankitalia.

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